Il Regno Unito segna una svolta nella regolamentazione delle crypto

Gaia Rossi
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Fonte: AdobeStock / xy

Il Tesoro del Regno Unito è pronto a svelare “gli ambiziosi piani per regolamentare gli asset crypto” al pari della finanza tradizionale anche se non applicherà gli stessi standard delle azioni alle crypto, almeno per ora.

L’annuncio pubblicato dal governo britannico afferma:

“Il governo cercherà di regolamentare un’ampia serie di attività legate ai crypto asset in linea con il suo approccio alla finanza tradizionale”.

Le proposte del governo “contribuiranno a creare un regime solido e all’avanguardia a livello mondiale che rafforzi le norme sul prestito crypto”:

  • attribuire alle sedi di trading crypto la responsabilità di definire i requisiti e contenuti di documenti da utilizzare, al fine di garantire che gli exchange abbiano standard equi e solidi;
  • rafforzare le norme relative agli operatori del settore, come le banche e i depositari che hanno la responsabilità di facilitare le transazioni e di conservare in modo sicuro gli asset dei clienti. 

Marcia indietro sulle linee guida per la promozione crypto

Inoltre il governo ha dichiarato che intente temporaneamente fare marcia indietro rispetto alla precedente decisione di fissare la regolamentazione delle crypto al livello degli standard applicati a titoli, azioni e prodotti assicurativi.

Nel comunicato stampa si legge:

“Inoltre il Ministero del Tesoro sta introducendo anche un’esenzione limitata nel tempo. Le imprese di crypto asset che sono registrate presso la Financial Conduct Authority (FCA) ai fini dell’antiriciclaggio saranno autorizzate a emettere le proprie promozioni, mentre verrà introdotto il più ampio regime normativo sui crypto asset”.

Il Tesoro ha suggerito che le ragioni alla base di quest’ultimo annuncio sono legate alla natura dei mercati tecnologici emergenti, dove la volatilità è comune. Oltre a ciò, ci sono stati alcuni recenti fallimenti di società crypto che “hanno messo in luce la vulnerabilità strutturale di alcuni modelli di business del settore”.

Inoltre nella consultazione si legge: 

“Le misure proposte dal governo sono state influenzate dai recenti eventi di mercato, tra cui il fallimento di FTX, che rafforzano la necessità di una regolamentazione efficace e di un impegno nel settore”.

L’obiettivo di queste misure, ha dichiarato il governo, è quello di ridurre i rischi maggiori, ma anche di sfruttare i vantaggi delle tecnologie crypto, consentendo a questo “nuovo ed entusiasmante settore di fiorire e crescere in sicurezza stimolando posti di lavoro e investimenti”.

Il Segretario economico al Tesoro, Andrew Griffith, ha dichiarato:

“Rimaniamo fermi nel nostro impegno nel far crescere l’economia e a consentire il cambiamento e l’innovazione tecnologica, e questo include la tecnologia dei crypto asset”.

Detto questo, Griffith ha osservato che è necessario adottare misure per proteggere i consumatori.

Secondo quanto riferito dal media Financial Times, alcuni addetti ai lavori del Tesoro hanno dichiarato che il Regno Unito vuole spostare il suo regime normativo sulle crypto verso una posizione più “neutrale”, visto che le sue regole sono state giudicate troppo permissive. 

Un insider avrebbe detto: “Vogliamo diventare un hub globale per le criptovalute”. “Stiamo aggiustando il tiro per riflettere i recenti eventi di mercato. A nessuno viene concesso di muoversi liberamente a scapito dei consumatori”.

Questa particolare consultazione, pubblicata mercoledì, si chiuderà il 30 aprile. Il governo prenderà quindi in considerazione i commenti e lavorerà per definire la propria risposta alla consultazione, aggiungendo che, una volta che la legislazione sarà stata emanata, la FCA “emetterà le proprie regole dettagliate per il settore”.

Nel frattempo a fine gennaio l’ex Cancelliere dello Scacchiere del Regno Unito e nuovo presidente  della società di custodia crypto Copper, Philip Hammond, ha dichiarato che il Paese deve muoversi più rapidamente per stabilire un regime normativo più efficace per gli asset digitali. “Il Regno Unito deve diventare leader in questo settore dopo la Brexit. La Svizzera è più avanti. Anche l’UE si sta muovendo più velocemente. Ci deve essere la volontà di correre qualche rischio misurato”.

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