Il tasso di deflazione di Ethereum continua a salire: ed è un bene!

Gaia Rossi
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Ethereum

Secondo i dati della società di analisi crypto Glassnode, martedì scorso il tasso di inflazione netto giornaliero di Ether (ETH) ha toccato il minimo storico di -2,772%. Ether è il token che alimenta la blockchain di Ethereum, abilitata agli smart contract, ed è quella più importante in termini di dimensioni dell’ecosistema di applicazioni decentralizzate. Ether, invece, è la seconda crypto di maggior valore in termini di capitalizzazione di mercato.

 

Ethereum

Da domenica il tasso di inflazione netto di Ether è salito a circa -1%. Nell’ultimo mese è emersa una chiara tendenza, ovvero il tasso di deflazione dell’offerta di Ether sta accelerando. Se l’attuale tendenza dell’attività del network di Ethereum dovesse continuare, il tasso di deflazione potrebbe aumentare ulteriormente. Tutto ciò, secondo molti analisti, sarebbe un fattore positivo per il valore di ETH.

L’aumento delle gas fee provoca una deflazione di ETH


Secondo quanto riferito da Glassnode, il prezzo del gas sulla rete di Ethereum ha raggiunto un massimo di sette mesi di 64 Gwei, dove 1 Gwei equivale a 0,000000001 ETH. La fee minima per il gas (denominata in Gwei) che un utente deve pagare per una transazione è calcolata moltiplicando il prezzo del gas Gwei per il gas limit, che attualmente è di 21.000.

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Quindi, martedì scorso, gli utenti hanno dovuto pagare un minimo di 1.344.000 Gwei, ovvero 0,001344 ETH per transazione. Si tratta di circa 2,10 dollari, in base al prezzo di chiusura di Ether di quel giorno. Domenica il prezzo del gas era sceso a circa 30 Gwei, vale a dire che una fee di transazione di 0,00063 ETH, valeva quindi circa 1,06 dollari in base al prezzo di chiusura di Ether di domenica.

L’aumento delle gas fee (rappresentato da un aumento dei Gwei) è direttamente correlato alla velocità di burning delle scorte di Ether. Prima di capire perché, dobbiamo comprendere rapidamente come funziona la struttura delle fee di rete di Ethereum. Le fee di rete sono suddivise in due componenti. La prima è una fee di base che tutti gli utenti devono pagare per garantire che la loro transazione sia accettata ed elaborata sulla blockchain.

Esiste poi una fee opzionale per far sì che la transazione venga elaborata più rapidamente. La rete di Ethereum calcola automaticamente la fee di base che aumenta nei momenti di maggior traffico della rete. La proposta di miglioramento di Ethereum (EIP) 1559, che è stata implementata nel codice di Ethereum nell’hardfork di Londra dell’agosto 2021, prevede che venga effettuato il burning di tutte le fee di base dagli utenti, rimuovendo i token dalla circolazione in modo permanente.

Di conseguenza, quando la gas fee di base aumenta, sale anche il burn rate di Ether. Tutto ciò è visibile nel grafico sopra, infatti  le barre rosse rappresentano il burn rate di ETH a seguito dell’EIP 1559 e appena supera il tasso di emissione di ETH, che si aggira intorno allo 0,55%, la fornitura di ETH diminuirà. ETH viene emesso ai nodi e agli staker che proteggono il network di  Ethereum.

Il tasso di deflazione di ETH potrebbe accelerare ulteriormente


Quest’anno l’attività sulla rete di Ethereum è aumentata e potrebbe crescere ulteriormente, creando un’ulteriore pressione al rialzo sulle gas fee e quindi aumentando il tasso di deflazione di ETH. Secondo quanto riferito da DeFi Llama, l’importo totale del capitale bloccato all’interno degli smart contract sulla rete di Ethereum, o trade value locked (TVL), si è aggirato intorno ai 54 miliardi di dollari, in aumento rispetto ai 35 miliardi di dollari dell’inizio dell’anno.

Questo dato si spiega in parte con l’aumento dei valori delle crypto. Il TVL  in ETH è salito a circa 32,3 milioni dai 31 milioni dell’inizio dell’anno. Nel frattempo, anche se il numero e il volume delle transazioni in ETH sulla rete di Ethereum è rimasto pressoché stagnante nel corso dell’ultimo anno, il numero di call ai cosiddetti smart contract interni (call avviate dall’interno di uno smart contract già eseguito) ha registrato una tendenza al rialzo negli ultimi mesi, indicando una crescente attività degli smart contract della rete.

 

Ethereum

Ether è in rialzo di circa il 42% rispetto all’anno precedente e, se i prezzi delle crypto continueranno a salire, i livelli di attività della rete di Ethereum dovrebbero continuare ad aumentare, dato che gli investitori tornano a investire nella finanza decentralizzata (DeFi) grazie al miglioramento del sentiment del mercato. L’elevata congestione della rete ha fatto sì che il tasso giornaliero annualizzato di ETH (EIP 1559) toccasse il 6,0% all’inizio del 2022.

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A quel tempo la blockchain di Ethereum era ancora alimentata dal meccanismo di consenso proof-of-work, molto più dispendioso dal punto di vista energetico, e, a causa delle fee più elevate e dei costi degli impianti di mining sostenuti dai miner che alimentavano la rete, il tasso di emissione di Ethereum era maggiore, ovvero intorno al 4,4-4,6% all’anno. Questo indica che il tasso di deflazione di Ether ha raggiunto solo un massimo di circa l’1,5%.

Nel caso in cui il burn rate di EIP 1559 torni ai massimi dell’inizio del 2022, il tasso di deflazione di Ether potrebbe attestarsi addirittura al 5,5%. Non è possibile prevedere il trend futuro delle gas fee della rete di Ethereum e del burn rate di ETH. Eppure, una cosa è certa: il fatto che ETH sia un asset deflazionistico dovrebbe sostenere la sua performance del prezzo nei prossimi anni. Grazie all’accelerazione dell’adozione della DeFi e all’offerta di Bitcoin che continua a crescere di circa il 2% all’anno (fino al prossimo halving tra un anno e mezzo), molti analisti ritengono che ETH abbia ottime possibilità di raggiungere o addirittura superare BTC in termini di market cap.

 

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