In Italia gli investimenti crypto sono aumentati del 10% in due anni
Secondo i dati recenti della CONSOB, pubblicati martedì 30 luglio, dal 2022 al 2024 il numero di italiani che possiedono criptovalute è aumentato in modo significativo, più che raddoppiato nell’arco degli ultimi due anni.
Tuttavia, questa crescente popolarità non significa necessariamente un corrispondente aumento della conoscenza di questi asset digitali. Un sondaggio condotto all’inizio dell’anno su oltre 2.000 investitori ha rilevato che, per la maggior parte degli investitori italiani, Internet è la fonte primaria di informazioni sugli investimenti.
La televisione segue a distanza, mentre i social media e le piattaforme finanziarie si dividono il terzo posto. Nel frattempo, i giornali cartacei e online sono più popolari delle informazioni provenienti dagli istituti finanziari.
Inoltre, la CONSOB ha dichiarato che i social media sono una fonte più significativa di informazioni finanziarie per gli adulti più giovani, le donne, le famiglie a basso reddito e quelle con minori conoscenze finanziarie. Tuttavia, pur influenzando la ricerca iniziale, il suo impatto sulle decisioni finali di investimento è minimo, con solo il 3% degli intervistati che si affida ai consigli dei social media.
I dati Consob mostrano che la maggior parte dei decisori finanziari sono uomini sopra i 50 anni
L’indagine della CONSOB è stata condotta su un campione di 2011 individui scelti come rappresentanza della popolazione dei decisori finanziari in Italia, che dichiarano di possedere una o più attività finanziarie, e che ai fini dell’analisi sono definiti “investitori”.
Il campione è costituito per il 78% da uomini e per il 22% da donne, la fascia di età comprende soggetti dai 18 ai 75 anni. Per lo studio sono stati considerati anche alcuni trend recenti, quali l’aumento dei nuclei familiari costituiti da un singolo componente e la presenza di situazioni familiari dove non esiste una netta divisione dei ruoli tra uomini e donne, sia per quanto riguarda la divisione dei compiti sia nell’ottica della gestione finanziaria delle risorse familiari.
L’età media degli intervistati è di poco superiore ai 50 anni, mentre soltanto l’8% degli investitori rientra in una fascia d’età tra i 18 e i 34 anni. La maggior parte del campione è distribuita nelle fasce di età da 35 a 44 anni (24%) e da 45 a 54 anni (30%), mentre gli over 65% rappresentano solo il 14% dei casi.
Il 32% per cento degli intervistati è in possesso di un titolo di laurea, mentre il 68% detiene un titolo di studio inferiore. Il 50% circa è residente al nord, il 17% nelle regioni centrali e il 33% al meridione e nelle isole principali.
Stando ai risultati dello studio, la maggior parte degli investitori è costituita da impiegati (62%), seguono i lavoratori autonomi (17%), i pensionati (15%) e le casalinghe, studenti e soggetti non occupati (4%).
Le scelte di investimento operate dai decisori tendono a privilegiare la conservazione del capitale rispetto alla crescita: l’81% si concentra sulla protezione dei propri investimenti, mentre il 55% cerca di aumentare il proprio patrimonio.
La CONSOB offre una panoramica completa sugli investitori italiani
Lo studio operato dalla CONSOB è stato strutturato in diverse sezioni. Come si legge testualmente nell’introduzione del documento ufficiale:
“Il Rapporto fornisce evidenze in merito a conoscenze finanziarie, attitudini e scelte finanziarie degli investitori italiani, anche al fine di cogliere eventuali profili di attenzione per la loro tutela”.
Nello specifico, il rapporto traccia un quadro completo tenendo conto delle caratteristiche socio-demografiche e dei tratti della personalità, delle conoscenze finanziarie, delle fonti di informazione, delle scelte e delle abitudini di investimento, dell’altruismo, della sensibilità verso tematiche ambientali e sociali, della fiducia e dell’orientamento al rischio degli investitori.
La Banca centrale italiana applica la legge MiCA dell’UE con nuove linee guida sulle criptovalute
Per concludere, inoltre, lo studio della CONSOB non ha tralasciato nemmeno l’aspetto legale. Nel rapporto, infatti, è stato inserito anche un quadro normativo che tiene conto del contesto internazionale.
L’Italia sta prendendo provvedimenti per aumentare la vigilanza sul mercato delle criptovalute. A giugno, il Paese ha annunciato l’intenzione di introdurre norme severe, tra cui multe salate per la manipolazione del mercato.
Inoltre, la Banca centrale italiana sta sviluppando delle linee guida per implementare la legge dell’UE sui mercati degli asset crittografici (MiCA), che entrerà in vigore nel corso dell’anno.
Il decreto recentemente emanato applica misure rigorose per ridurre i rischi legati alle criptovalute. Impone sanzioni pesanti, che variano da 5.400 a 5,4 milioni di dollari, per violazioni come l’insider trading, la manipolazione del mercato e la diffusione non autorizzata di informazioni riservate.
Per ulteriori approfondimenti, vi invitiamo a consultare la versione integrale del “Rapporto sugli investimenti finanziari delle famiglie italiane” pubblicato dalla CONSOB.
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