Investimenti record per le lobby crypto negli USA – Coinbase guida la classifica

Marcello Bonti
| 2 min read

Nel 2022 le compagnie crypto ci hanno dato dentro coi finanziamenti alla politica e hanno speso la cifra record di 21,55 milioni di dollari per l’attività di lobbying a Washington. A guidare la classifica dei maggiori finanziatori c’è l’exchange crypto Coinbase.

L’anno scorso le compagnie hanno speso più del doppio rispetto all’anno precedente, quando la spesa complessiva ammontava a 8,29 milioni di dollari. A rivelare i dati è una ricerca pubblicata da OpenSecrets, un’organizzazione che analizza i movimenti di denaro nella politica degli Stati Uniti, che ha raccolto le dichiarazioni di oltre 50 operatori del settore.

Il report mostra che Coinbase è stato il più attivo e ha sborsato circa 3,4 milioni di dollari nel 2022. Blockchain Association, Crypto.com, Binance Holdings e Ripple vengono dopo e la spesa di ciascuna entità ammonta rispettivamente a circa 1,9 milioni di dollari, 1,2 milioni di dollari, 1,1 milioni di dollari e 1 milione di dollari.

Nei dati non sono conteggiati  i contributi alle campagne elettorali, il finanziamento elettorale o le donazioni politiche. Anche se queste voci non figurano come spese di lobbying, i donatori utilizzano anche queste occasioni per intessere relazioni con i politici.

Il maggior importo destinato alle spese di lobbying, è curioso notare, coincide con lo stesso anno in cui il settore ha assistito a una serie di fallimenti di alto profilo. Il 2022 è stato l’anno dell’implosione della stablecoin algoritmica Terra ed è terminato con il crollo dell’exchange FTX e, ancora più di recente, con il fallimento del lender crypto Genesis.

Finanziamenti crypto e hi-tech a confronto


Altro dato interessante, mentre raddoppiano le spese sostenute dalle compagnie crypto, diminuisce il tasso di crescita dei finanziamenti da parte delle imprese del comparto tech ed e-commerce. Il valore è più basso per quanto riguarda le singole aziende e gli interi gruppi di categoria.

Per esempio, secondo OpenSecrets Amazon e le sue filiali hanno contribuito per 21,38 milioni di dollari nel 2022 mentre l’anno precedente l’investimento era stato di 19,32 milioni. Invece, nello stesso periodo la sola Alphabet (leggi Google e le altre) ha speso oltre 13,18 milioni di dollari in attività di lobbying e l’anno precedente 11,89 milioni di dollari.

Sam Bankman-Fried è stato tra i maggiori finanziatori nel 2022


L’anno scorso Sam Bankman-Fried, fondatore della fallita FTX, ha destinato quasi 40 milioni di dollari per finanziare comitati d’azione politica e campagne. I principali destinatari dei finanziamenti sono stati il partito democratico e ai suoi candidati. È stato uno dei maggiori finanziatori della campagna presidenziale di Joe Biden per il 2020.

A dicembre, Elon Musk ha dichiarato che SBF potrebbe aver donato fino a 1 miliardo di dollari ai Democratici. Il sospetto è giustificato dalle stesse dichiarazioni di Sam, il quale ha ammesso che alcune delle sue donazioni ai politici non sono state rese pubbliche.

La Corte Suprema ha legittimato con il caso Citizens United nel 2021 la scelta di non divulgare dettagli sulle donazioni ai politici. Da allora è consentito ai donatori di elargire denaro ai politici in forma anonima.

Sta di fatto che il nuovo cda di FTX, di recente, ha chiesto indietro i soldi a politici e altri destinatari di donazioni da parte di Sam Bankman-Fried e gli altri, entro la fine del mese.

Secondo la decisione, chi ha ricevuto donazioni dai dirigenti FTX dovrà restituire tutto, anche se già utilizzato per pagare terzi, inclusi gli enti di beneficenza.

___

Leggi anche:

Segui Cryptonews Italia sui canali social