Jordan Peterson e l’autore del Cigno Nero si scontrano sul futuro di Bitcoin

Sauro Arceri
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L’economista libanese-americano noto come autore del libro “Il Cigno Nero” – Nassim Nicholas Taleb – ha iniziato una disputa su Twitter con il professore canadese di psicologia Jordan Peterson circa le possibili capacità di Bitcoin di alleviare i problemi monetari.

Il primo è un critico accanito della criptovaluta principale, mentre il secondo pensa che investire in bitcoin possa fornire benefici in tempi in cui l’economia marcia verso la digitalizzazione.

L’avvertimento di Taleb sui consigli di Peterson


Come riportato dal Daily Mail, una delle principali banche australiane – ANZ – ha intenzione di interrompere i prelievi di contanti in alcune delle sue filiali. Inoltre, intende ridurre i suoi sportelli bancomat in tutto il paese, riducendo in modo significativo la quantità di cartamoneta che può fornire ai clienti.

I critici hanno sottolineato che questa politica potrebbe colpire i clienti più anziani e quelli con disabilità che si affidano prevalentemente al contante fisico.

Il famoso psicologo Jordan Peterson ritiene che le persone potrebbero puntare su Bitcoin come alternativa alle modifiche di ANZ. Negli ultimi anni, infatti, il principale asset digitale ha avuto un’impennata di popolarità nella Land Down Under. Un sondaggio dell’Independent Reserve condotto alla fine del 2022 ha stimato che oltre il 90% degli abitanti del luogo è a conoscenza della sua esistenza, mentre un individuo su quattro è un HODLer della criptovaluta.

Nassim Taleb non è d’accordo con Peterson e mette in guardia gli investitori inesperti dal seguire le sue indicazioni. Si è spinto oltre, affermando che il canadese appartiene al “cartello di Bitcoin”.

Nassim Taleb: da sostenitore delle criptovalute a critico severo


L’autore de “Il Cigno Nero” è stato un trader e sostenitore delle criptovalute in passato, affermando nel 2019 che preferiva stare lontano da contanti, azioni e obbligazioni e investire invece in bitcoin e oro.

La sua posizione favorevole, però, sembra essere cambiata radicalmente dopo i suoi problemi con Coinbase nel 2020, quando il noto exchange di criptovalute chiuse il suo account sulla piattaforma sostenendo che non aveva collaborato alla risoluzione di alcuni problemi tecnici.

Nell’estate del 2021 Taleb ha lanciato un manifesto contro Bitcoin, affermando che non dovrebbe essere classificato come denaro, riserva di valore o rappresentazione digitale dell’oro. Si è inoltre opposto alla teoria secondo cui BTC è il prodotto di un design libertario:

“La convinzione che Bitcoin sia un’emanazione dell’economia libertaria non ha alcun fondamento… Il libertarismo riguarda fondamentalmente lo stato di diritto al posto dello stato di regolamentazione. Non si tratta della regola delle regole – regole meccanicistiche e automatizzate con risultati irreversibili… Il libertarismo non si basa nemmeno sulla sfiducia totale”.

L’economista ha inoltre sostenuto che è sbagliato considerare Bitcoin come un bene rifugio, poiché risponde alla liquidità “esattamente come altri oggetti in bolla”.

 

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