Justin Sun smentisce il pesce d’aprile: Huobi non si tocca

Marcello Bonti
| 3 min read

Justin Sun, noto imprenditore crypto miliardario, ha smentito le voci secondo cui starebbe pensando di cedere la sua quota nell’exchange internazionale Huobi.

“Per quanto apprezzi un buon pesce d’aprile, devo smentire la voce che Huobi Global starebbe cercando un nuovo acquirente”, ha scritto il fondatore di Tron su Twitter l’1 aprile. Ha inoltre ribadito l’impegno di Huobi nel fornire “una piattaforma sicura, affidabile e innovativa”.

La rivelazione è arrivata quando un articolo di Bloomberg ha parlato di possibili colloqui tra Sun e Huobi Global per la cessione delle proprie quote azionarie. Nell’articolo si faceva riferimento a una persona direttamente informata dei fatti.

L’articolo descriveva come Sun fosse entrato in contatto con alcuni potenziali investitori nelle ultime settimane. Non erano però offerte maggiori informazioni sulla valutazione che il 32enne cinese stava cercando per la società, né quanto grande fosse la quota offerta.

Il mistero intorno alla partecipazione di Sun in Huobi


Lo scorso dicembre, il fondatore e principale azionista di Huobi, Leon Li Lin, aveva annunciato la vendita della sua intera quota nell’exchange crypto con sede alle Seychelles ad About Capital Management. Questa figura come una società di gestione di capitali con sede a Hong Kong.

Justin Sun, che è anche il fondatore della blockchain Tron, figurava a capo della società di gestione. In quell’occasione Sun ha confermato che sarebbe entrato a far parte del Global Advisory Board di Huobi Global.

A mettere in ordine le tessere del puzzle ci aveva pensato il giornalista investigativo cinese Colin Wu. Secondo Wu, Justin Sun era anche il principale azionista di About Capital, cosa che di fatto lo rendeva il vero acquirente della quota di maggioranza di Huobi, stimato in circa 1 miliardo di dollari.

Il mese scorso, la Securities and Exchange Commission statunitense ha presentato accuse di frode e di operazioni su titoli non registrati contro Sun e tre delle sue società interamente controllate, Tron Foundation Limited, BitTorrent Foundation Ltd. e Rainberry Inc, per la vendita dei token TRX e BTT.

La SEC ha anche affermato che Sun e le società hanno pagato personaggi noti del web per pubblicizzare TRX e BTT ordinand0 di non rivelare pubblicamente i loro compensi.

Huobi di Sun ci riprova con la Cina per incrementare i ricavi


Secondo un recente articolo del Wall Street Journal, Huobi starebbe cercando di aggirare le restrizioni commerciali di Pechino e operare con la nutrita fetta di potenziali clienti cinesi. Per aggirare le sanzioni sulle crypto a opera di Pechino, Huobi propone un sistema per offrire una cittadinanza fittizia ai clienti cinesi a Dominica, una isola dell’arcipelago dei Caraibi.

In questo modo, rivela l’articolo, l’exchange sarebbe in grado di offrire ai clienti un modo per aggirare le verifiche sulla propria identità e quindi evitare i divieti sulle crypto imposti dal governo cinese. Tutti i nuovi clienti di Huobi che dichiarano di essere residenti in Cina verranno reindirizzati verso la procedura per la richiesta della cittadinanza digitale dominicana.

“Persone a conoscenza di questa procedura, hanno confermato che gli utenti cinesi potranno fare trading crypto sulla piattaforma di Huobi richiedendo una cittadinanza digitale dominicana”, si legge nell’articolo, che riporta anche uno screenshot in cui si vede che l’exchange reindirizza gli utenti cinesi a richiedere la cittadinanza digitale dominicana.

La notizia arriva proprio quando Huobi cerca di recuperare la propria dominance di mercato che ha registrato un calo sostanzioso dal 22% nel 2020, all’attuale 4%. Il potente declino è imputabile in buona parte alla decisione del governo cinese di vietare il trading di crypto all’interno dei suoi confini.

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