Il prezzo di Kin in picchiata dopo annuncio chiusura dell’app Kik

Tim Alper
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I prezzi di Kin sono crollati dopo che l’operatore della moneta ha annunciato che chiuderà la sua app di messaggistica Kik.

Source: iStock/Alexyz3d

In un blog post, il CEO di Kik Interactive Ted Livingston ha affermato che la pressione regolatoria della Securities and Exchange Commission (SEC) americana ha fatto scattare la decisione.

Tuttavia, il CEO non ha specificato quando l’app verrà chiusa, aggiungendo solo che Kin ha una base mensile di oltre 2.000.000 di utenti attivi che guadagnano e 600.000 che spendono.

Le quotazioni di Kin dopo la notizia hanno subito una brusca flessione al ribasso, con il suo prezzo che è sceso di quasi il 25% nelle ultime 24 ore dopo quella che era stata una settimana prevalentemente stabile per il token, classificata 381° per capitalizzazione di mercato.

Source: coinpaprika.com

Livingston ha scritto, come giustificazione della decisione di Kik Interactive,

“Dopo 18 mesi di lavoro con la SEC, l’unica scelta che ci hanno dato è stata quella di etichettare KIN come security (titolo) o di sfidarli in tribunale. Diventare un security ucciderebbe l’usabilità di qualsiasi criptovaluta e costituirebbe un precedente pericoloso per l’industria.”

Il CEO ha dichiarato che la SEC "sta lavorando per classificare quasi tutte le criptovalute come titoli", costringendo così gli operatori di token a rispettare le leggi americane sui titoli che risalgono a quasi un secolo fa.

In un forte attacco al regolatore, Livingston ha scritto che la SEC aveva preso le citazioni della società "fuori dal contesto per manipolare l’opinione pubblica e farci apparire non trasparenti" e che "ha fatto pressioni sugli exchange affinché non elencassero KIN". Ha anche affermato che la SEC ha usato tattiche subdole, "elaborando un processo lungo e costoso per drenare [le risorse] dell’azienda".

La società ha dichiarato che oltre a chiudere l’app Kik, ridurrà il suo personale a soli 19 membri – con 70 dipendenti che lavoravano al progetto blockchain Kin a Tel Aviv, Israele, che ieri hanno ricevuto gli avvisi di licenziamento, secondo il media outlet Calcalist Tech.

Come riportato a gennaio 2018, Kik Interactive intende combattere la SEC in tribunale sulla categorizzazione del loro token come titolo, sostenendo che "i token rappresentano un nuovo tipo di asset che non dovrebbe essere soggetto alle stesse regole delle offerte di azioni o obbligazioni". Una battaglia legale come questa potrebbe aiutare a determinare la portata dell’autorità della SEC sul mercato ICO (offerta iniziale di monete) e stabilire un precedente legale per casi futuri.

A maggio, la Kin Foundation, sviluppatrice dell’ecosistema Kin, aveva accantonato 5 milioni di dollari per la battaglia legale.

La criptovaluta creata da Kik, KIN, è stata una delle ICO di più alto profilo del 2017, nel corso della quale ha raccolto quasi 100 milioni di dollari a settembre 2017.