La Corea del Sud quadruplica la spesa per il controllo delle crypto

Tim Alper
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Fonte: Scharfsinn86/Adobe

In Corea del Sud magistratura e polizia hanno quadruplicato lo sforzo economico per dotarsi di strumenti in grado di monitorare le attività crypto. Secondo il sito web coreano Chosun Ilbo, le forze dell’ordine negli ultimi 12 mesi hanno speso circa 2,4 milioni di dollari per l’acquisto di software dedicati al monitoraggio delle crypto e per addestrare il personale. L’anno scorso la spesa ammontava a 653.000$.

Le forze di polizia del paese hanno formato speciali unità per le criptovalute che hanno determinato la maggiore spesa. Secondo la testata, gli ufficiali adesso sono in possesso di strumenti che permettono di monitorare le transazioni crypto fino a risalire agli specifici indirizzi IP.

Hanno anche strumenti per monitorare le transazioni crypto in dettaglio e in tempo reale, possono così esaminare le attività che avvengono sugli exchange e di verificare le “fonti delle informazioni” sulle rimesse effettuate dall’estero in crypto.

Parte della spesa si giustifica con la stretta della polizia locale per frenare il traffico di droga alimentato dalle crypto.

Chi opera sul dark web si serve di portali che permettono agli acquirenti di trovare spacciatori locali e pagare in bitcoin (BTC) per sostanze potenzialmente letali. Anche se questi portali continuano a esistere sul dark web, la polizia è riuscita a intercettare spacciatori e acquirenti delle droghe.

Strumenti per monitorare le crypto: Perché la polizia coreana sta spendendo così tanto?

Le statistiche dell’Agenzia Nazionale di Polizia mostrano che 1.174 dei 3.033 reati connessi allo spaccio di stupefacenti tra marzo e maggio di quest’anno hanno visto l’uso di criptovalute per la compravendita. Si tratta di un incremento del 32% circa rispetto allo stesso periodo nel 2021.

Anche i magistrati hanno ricevuto una fetta dei finanziamenti: l’Ufficio del Procuratore Supremo, l’Ufficio del Procuratore del distretto centrale di Seoul e l’Ufficio del Procuratore del distretto orientale di Seoul, tutti hanno acquistato strumenti per il tracking delle crypto.

È probabile che anche i funzionari doganali abbiano  i propri sistemi di rilevamento, per perseguire la lotta contro il trading illegale sul kimchi premium (il divario tra i prezzi delle crypto sugli exchange sudcoreani rispetto a quelli esteri).

Ulteriori spese sono state effettuate dai funzionari che si sono occupati delle indagini sul tracollo dell’ecosistema Terra e il ruolo di Terraform Labs nell’incidente.

Polizia e magistratura stanno avviando indagini nei confronti degli attacchi agli obiettivi crypto interni al Paese che, si sospetta, provengano dalla Corea del Nord.

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