La Fondazione Algorand espande la propria attività in India

Gaia Rossi
| 2 min read

Algorand

Il protocollo blockchain Algorand (ALGO) è approdato nel Paese più popoloso del mondo, l’India, con un progetto che mira a sostenere la trasformazione della nazione dal back office del mondo Web2 all’hub dell’innovazione del mondo Web3. Sono milioni gli indiani che lavorano in outsourcing per aziende della Silicon Valley e banche globali, mentre Algorand è sicuramente una delle criptovalute emergenti del 2023.

AlgoBharat ( la parola Bharat rappresenta la nazione indiana) è stata lanciata mercoledì e non avrà un’entità registrata in India, ma prevede che un team dedicato si concentri sull’utilità reale della blockchain in India in relazione al resto del mondo.

Anil Kakani, vicepresidente e responsabile per l’India della Algorand Foundation ha affermato:

“L’India è stata di fatto il back office del Web2, giusto? L’innovazione potrebbe essere stata condotta altrove”. “I casi d’uso della blockchain che hanno maggiore utility nel mondo reale si stanno verificando in India”.

Nelle ultime settimane, Kakani e Nikhil Varma, il responsabile tecnologico di AlgoBharat, hanno visitato le università di ingegneria della nazione e gli Stati favorevoli alla blockchain, ma sono rimasti alla larga dai legislatori.

Kakani, che è stato consulente senior per l’India presso il Tesoro degli Stati Uniti, ha dichiarato:

“Quest’anno ci confronteremo sicuramente con le autorità di regolamentazione”.”Abbiamo compreso l’interesse per il Web3. Quando parleremo con le autorità di regolamentazione, ci presenteremo con il track record di lavoro con la Banca Nazionale d’Italia e il progetto CBDC delle Isole Marshall”.

La posizione dell’india sulle crypto


La posizione dell’India riguardo alle crypto è passata dal tentativo della banca centrale di vietare l’accesso del settore ai servizi finanziari a un rigido regime fiscale nel 2022. Al momento l’India sta spingendo per ottenere un consenso globale sulle regole per gli asset crypto in qualità di presidente del Gruppo dei 20 Paesi (G-20), chiedendo al contempo all’industria Web3 e blockchain di dissociarsi dalle crypto.

Varma ha dichiarato:

“Riteniamo che il quadro normativo che si sta delineando in India abbia molto senso”. “Far rientrare le società Web3 indiane nelle norme di prevenzione del riciclaggio di denaro per chiarezza con le leggi KYC e AML è un segno di istituzionalizzazione del settore e lo riteniamo positivo”.

Il piano di Algorand per l’India


Il piano di Algorand per l’India si articola in tre punti: ampliare la base di sviluppatori Web3 attraverso la formazione e gli eventi nelle università, concentrarsi sulle startup che stanno passando da Web2 a Web3 e focalizzarsi su partnership per casi d’uso di alto profilo con i governi centrali e statali.

Kakani ha riferito:

“Le collaborazioni con i governi e i ministeri sono già in corso”. ” I loro utenti sono centinaia di migliaia, se non milioni, e noi vogliamo assistere la loro transizione per risolvere i principali ostacoli nei loro sistemi, passando da una soluzione Web2 a una Web3″.

Partnership di Algorand


Finora Algorand ha annunciato partnership con lo Stato del Maharashtra per creare 100 milioni di NFT per l’archiviazione di dati sanitari personali, con la Self Employed Women’s Association (SEWA) per sostenere le imprese guidate da donne che costruiscono soluzioni blockchain, con la Jawaharlal Nehru Technological University e la Indian School of Business per lanciare programmi di formazione per docenti e con T-Hub, un importante hub di innovazione, come primo partner blockchain per sostenere le startup.

Leggi anche:

Segui Cryptonews Italia sui canali social