La Fondazione di un ex di FTX faceva beneficienza o era una montatura per rubare altri soldi? Nuove rivelazioni

Marcello Bonti
| 4 min read

Fonte Adobe

La fondazione cui faceva capo un ex dirigente di FTX è accusata di aver trasferito una donazione da circa 600.000$ in FTT per 150 milioni di dollari. E ora vuole incassare i beni congelati.

Il Wall Street Journal ha riportato la notizia citando fonti vicine al sospettato. Pare che Ruairi Donnelly sia stato dirigente di una fondazione dedicata a finanziare progetti AI e di Altruismo Efficace, mentre lavorava presso FTX e la consociata Alameda Research. Questi sono gli stessi interessi che portava avanti l’ex CEO di FTX, Sam Bankman-Fried, ora impegnato a risolvere la propria situazione legale.

Chi è Donnelly?


Ruairi Donnelly è stato uno dei primi dipendenti della società per poi diventare capo del personale nel 2019. Fino a quel momento aveva lavorato senza avere alcun titolo formale presso FTX e Alameda. Nel 2020 ha lasciato queste società per lavorare in una fondazione di beneficenza.

Gli anni di esperienza in FTX gli hanno procurato alcuni vantaggi. In particolare, i primi dipendenti avevano potuto comprare FTT a 5 centesimi nel 2019, prima del lancio pubblico a 1 dollaro.

Secondo il suo legale, Donnelly aveva chiesto che 562.000$ del suo stipendio fossero corrisposti in FTT, circa 11,2 milioni di token. Ha anche chiesto che questi token fossero inviati come garanzia per la fondazione di un’organizzazione filantropica con sede in Svizzera, Polaris Ventures. Secondo il WSJ, che cita lo stesso statuto disponibile sul sito della fondazione, Donnelly ne era il cofondatore.

Stando a quanto riporta il giornale finanziario, che a sua volta fa riferimento ai rendiconti finanziari di Polaris Ventures:

“La fondazione ha guadagnato milioni di dollari vendendo i token quando sono stati quotati pubblicamente a 1 dollaro nel 2019 e nel 2020, mentre il signor Donnelly lavorava ancora in FTX.”

La fondazione si chiamava originariamente Center for Emerging Risk Research (Centro per la ricerca sui rischi emergenti) ed era stata costituita senza una specifica destinazione commerciale. Polaris Ventures ha preso parte fin da subito a investimenti in aziende di IA, per esempio il primo round per Anthropic nel 2021. Polaris, insieme a Bankman Fried, ha investito altri soldi in Anthropic nel 2022 e il valore dell’azienda in seguito è quadruplicato.

Secondo le persone vicine alla vicenda:

“Il capitale di Polaris derivava in gran parte dal primo trasferimento di FTT nel 2019.”

E questo è ora rappresenta un problema per il tribunale fallimentare.

L’ex dirigente e i fondi congelati


Ora, a causa della bancarotta di FTX e di altri procedimenti legali, i beni digitali dell’exchange sono stati congelati, il che significa che nessuno può accedervi.

Ma l’avvocato di Donnelly sostiene che i token inviati alla fondazione non sono di FTX, si trattava di compensi salariali. Ha poi aggiunto:

“Per essere del tutto precisi, gli FTT che il signor Donnelly ha disposto di donare a suo nome a Polaris non erano fondi di FTX.”

Secondo l’articolo, che si riferisce ai rendiconti finanziari del 2019, Polaris “ha ricevuto una sovvenzione di 11.850.729 FTT”, ma da nessuna parte è indicato che si trattasse del salario di uno dei dipendenti. Eppure, appena sei mesi dopo, il valore di questi FTT aumentava fino a quasi 20 milioni di dollari.

Pare che ora Donnelly voglia chiudere l’esposizione di Polaris Ventures nei confronti di FTX vendendo i diritti sul proprio account presso l’exchange per pochi centesimi per ogni dollaro.

Pare che anche un ex collega di Donnelly all’epoca di FTX e Alameda abbia donato il proprio stipendio per un valore di 30.000$, “così da portare il totale degli FTT nel capitale della fondazione a 11,8 milioni, per un valore di circa 600.000$”.

In questo momento, circa 30 milioni di dollari sui 150 che appartengono alla fondazione sono congelati insieme ai beni dell’exchange. In gran parte l’attivo della fondazione è composto da contanti, crypto e quote di investimento.

Il fatto che il patrimonio di Polaris Ventures provenga da transazioni con FTX sta intralciando il lavoro della procedura fallimentare di FTX. Al contrario di altri investitori che hanno svenduto i propri crediti sui conti dell’exchange, Polaris non può farlo.

Sotto la lente del giudice fallimentare non ci sono solo le due società principali, FTX e Alameda, ma anche il token dell’exchange. FTT è stato oggetto di pesanti critiche perché accusato di essere facilmente manipolabile, oltre che per il ruolo che ha rivestito nel fallimento di FTX e del lender crypto Celsius.

Non ci sono solo investitori e creditori a voler venire fuori prima che la barca affondi. Oltre a Donnelly, anche altri ex dipendenti vogliono abbandonare la nave. Adam Cole Jacobs, ex responsabile globale dei pagamenti di FTX, di recente ha svenduto un credito di 15 milioni di dollari collegato a una buonuscita. Secondo le fonti, chi sta comprando i crediti deteriorati spera di poterli riscattare durante la liquidazione fallimentare dell’exchange.

Il giudice nel frattempo, ha optato per la sospensione delle cause contro Bankman-Fried intentate dalla Securities and Exchange Commission (SEC) e dalla Commodity Futures Trading Commission (CFTC) in attesa della conclusione delle vertenze penali a suo carico. La ragione è che l’esito della causa penale potrebbe influenzare le questioni relative alle cause civili.

___

Leggi anche:

Segui Cryptonews Italia sui canali social