La metà del circolante di Bitcoin è ancora dormiente. Questo significa che…

Massimo De Vincenti
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Secondo i dati del fornitore di analisi on-chain Glassnodee e riportati da beincrypto, più della metà del totale circolante di Bitcoin è inattiva. Per inattiva si intendono BTC che non si sono mossi negli ultimi due anni. Inoltre, la percentuale di offerta attiva da più di due anni ha raggiunto il massimo storico del 53%.

Dopo quasi due anni di oscillazione intorno al 45%, il numero di BTC inattivi è aumentato nel 2023. Questo significa che chi ha acquistato più di due anni fa non è disposto a vendere in questo momento.

Del resto chi ha acquistato durante l’ultimo mercato toro è sicuramente in perdita. Dopotutto, Bitcoin è  in ribasso di quasi il 60% rispetto al suo massimo storico del novembre 2021.

Movimenti di Bitcoin


L’influencer del settore crypto, Anthony Pompliano, ha osservato che quasi il 29% di tutti i Bitcoin in circolazione non si è mosso negli ultimi cinque anni.

“Si tratta di oltre 150 miliardi di dollari di market cap che non si sono mossi in mezzo decennio”, ha affermato.

I dati di Glassnode suggeriscono anche che poco meno del 15% di tutti i Bitcoin in circolazione non si è mosso nell’ultimo decennio.

Ci sono più di 2,7 milioni di BTC persi, dimenticati, “o nelle mani degli investitori più disciplinati del mondo”, ha dichiarato Pompliano.

Questo fine settimana i dati di Glassnode hanno inoltre evidenziato che il numero di indirizzi Bitcoin non nulli ha raggiunto il massimo storico di 45,5 milioni.

“Questo suggerisce che il grado di attività sulla chain sta migliorando”, ha osservato.

Infine, ha riferito che i volumi di afflusso di Bitcoin hanno appena raggiunto il minimo mensile. Questo significa che si stanno verificando più casi di detenzione e di autodeposito.

Gli elevati afflussi verso gli exchange spesso sono il sintomo di un aumento della pressione di vendita. Il contrario può accadere quando i volumi sono così bassi come in questo momento.


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