La polizia coreana indaga sulla truffa da 8 milioni di dollari di Epay Coin

Gaia Rossi
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Fonte: mnimage/Adobe

La polizia sudcoreana sta indagando su una truffa crypto da 8 milioni di dollari, dopo che un gruppo di 40 vittime ha denunciato di essere stato ingannato nell’acquisto di un asset crypto potenzialmente privo di valore o inesistente.

Secondo il quotidiano Chosun Ilbo, il caso è stato segnalato alla polizia dagli avvocati del gruppo, dello studio For You Law di Seoul. Gli avvocati hanno dichiarato che i presunti truffatori hanno cercato di ingannare le vittime spacciandosi per un “team di risarcimento delle perdite”, incaricato di occuparsi delle persone che hanno subito perdite finanziarie.

Il gruppo diceva alle persone che avrebbero potuto recuperare i loro investimenti falliti acquistando un crypto asset non ancora listato, chiamato Epay Coin, tramite una vendita privata e aspettarsi “grandi profitti” dopo la quotazione del token.

For You Law ha dichiarato che i responsabili di Epay Coin hanno affermato che il loro token stava per essere quotato “su exchange esteri come Binance e Huobi”. Tuttavia, lo stesso media ha citato alcuni funzionari di Binance che hanno dichiarato di non aver mai sentito parlare della moneta in questione.

Inoltre lo studio di avvocati ha dichiarato che, sebbene finora siano state identificate solo 40 vittime, sospetta che possano essere stati ingannati “centinaia” di investitori per un totale di 8 milioni di dollari. Il gruppo di 40 persone, secondo gli avvocati, ha subito perdite complessive per 1,6 milioni di dollari.

Dove sono le menti della truffa crypto?

I giornalisti di Chosun hanno cercato di contattare gli operatori di Epay Coin telefonando al numero stampato su uno dei loro biglietti da visita, ma non hanno avuto successo.

Inoltre hanno anche cercato di visitare di persona gli “uffici” di Epay Coin. La società aveva dichiarato di utilizzare tutti i 12 piani di un edificio nel ricco distretto di Yeouido a Seoul. Un gestore dell’edificio ha però dichiarato ai media che l’ufficio era in realtà affittato a diverse società.

Kim Kyung-nam, avvocato dello Studio legale Forma, ha spiegato che “una società truffaldina” è nota per aver “avvicinato le vittime affermando di volerle aiutare a “recuperare i danni causati da investimenti passati”. Inoltre l’avvocato ha aggiunto che questi casi sono in ” rapido aumento” e ha consigliato alle persone di raccogliere prove, come le registrazioni telefoniche”, per perseguire i presunti truffatori.

Sul caso sta indagando la sezione del distretto di Yeongdeungpo dell’agenzia di polizia metropolitana di Seoul. I procuratori e la polizia del Paese hanno recentemente investito in sofisticati strumenti di tracciamento delle criptovalute che ritengono possano aiutare a bloccare i crimini legati alle crypto.

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