La ripresa del mercato crypto non spinge gli americani a investire
Uno studio della Federal Reserve ha rivelato un dato sorprendente: mentre il mercato crypto ha registrato una ripresa, il numero di americani che ha deciso di investire negli asset digitali non è aumentato.
L’istituto di ricerca Consumer Finance Institute (CFI) della Federal Reserve Bank di Philadelphia ha condotto la sua ricerca tra gennaio 2022 e luglio 2024, raccogliendo le risposte di oltre 5.000 partecipanti. Lo studio ha utilizzato i prezzi di Bitcoin come riferimento per analizzare le tendenze sulla detenzione di criptovalute.
L’inverno crypto del 2022 ha lasciato il segno
I dati mostrano che i titolari di crypto sono diminuiti durante il cosiddetto “inverno crypto” del 2022, quando il mercato ha subito una forte flessione.
A gennaio 2022, il 24,6% delle persone intervistate possedeva criptovalute, ma entro ottobre dello stesso anno, la percentuale era scesa al 19,1%.
Anche con la ripresa del mercato nei 18 mesi successivi, il numero di titolari crypto non è tornato ai livelli precedenti. A ottobre 2023, la percentuale è scesa ancora al 17,1%, e a gennaio 2024 è arrivata al 15,4%.
Nemmeno l’impennata di Bitcoin a marzo e il suo halving in aprile sono riusciti a spingere più persone a detenere asset crypto. Anzi, la percentuale ha continuato a diminuire, raggiungendo il 14,7 a luglio.
Il report ha anche rivelato che sempre più persone stanno pensando di investire in crypto in futuro.
Durante il mercato ribassista del 2022, l’interesse era crollato, ma con la ripresa del mercato, è tornato a salire. Ad aprile, il 21,8% degli intervistati ha dichiarato che probabilmente acquisterà criptovalute, rispetto al minimo del 10,6% registrato durante il periodo di calo.
Sondaggio della Fed: il 7% degli americani utilizza le crypto
Inoltre, secondo l’ultima indagine annuale condotta dalla Fed, il numero di adulti statunitensi che dichiarano di detenere o utilizzare le criptovalute è diminuito.
L’indagine, chiamata Survey of Household Economics and Decisionmaking (SHED), ha rivelato che circa 18 milioni di statunitensi hanno dichiarato di aver utilizzato gli asset crypto nel 2023, un numero in diminuzione rispetto agli anni precedenti.
Nel periodo di 12 mesi fino a ottobre 2023, l’indagine ha rilevato che solo il 7% degli adulti statunitensi intervistati ha dichiarato di utilizzare le criptovalute, in calo rispetto al 10% del 2022 e al 12% del 2021.
I risultati del sondaggio della banca centrale amercani sono piuttosto diversi da quanto affermato dall’exchange crypto Coinbase, che sostiene che 52 milioni di americani detengono asset crypto.
Nel frattempo, quasi il 40% degli investitori istituzionali aveva investito negli asset crypto nel 2023, con un notevole aumento rispetto al 31% registrato nel 2021, secondo una recente indagine condotta dalla società di consulenza e revisione contabile KPMG.
Inoltre, un terzo degli intervistati ha dichiarato di avere almeno il 10% del proprio portafoglio allocato in asset crypto. Si tratta di un aumento rispetto a solo un quinto due anni fa.
Oltre a fornire i dati, l’indagine ha esplorato le ragioni dietro questo crescente interesse: la maggior parte degli intervistati, il 67%, ha indicato come motivo principale la maturazione del mercato e delle infrastrutture di custodia, un forte aumento rispetto al 14% registrato nel 2021.
Aumentano gli investimenti in crypto in Italia: + 10% in due anni
Secondo i dati pubblicati il 30 luglio dalla CONSOB, il nostro ente regolatore, il numero di italiani che detengono gli asset crypto è più che raddoppiato nell’arco degli ultimi due anni tra il 2022 al 2024
L’aumento di popolarità non è stato accompagnato da una maggiore conoscenza sugli asset digitali. Un sondaggio condotto all’inizio dell’anno su oltre 2.000 investitori ha rilevato che, per la maggior parte degli investitori italiani, Internet è la fonte primaria di informazioni sugli investimenti, seguita da televisione e social media.
L’indagine ha coinvolto 2011 italiani, che dichiarano di possedere una o più attività finanziarie, e che ai fini dell’analisi sono definiti “investitori”. Il campione è composto per il 78% da uomini e il 22% da donne, con un età compresa tra i 18 e i 75 anni.
L’età media degli intervistati è poco superiore ai 50 anni, con solo l’8% degli investitori compreso tra i 18 e i 34 anni. La maggior parte del campione si colloca nelle fasce d’età 35-44 anni (24%) e 45-54 anni (30%), mentre solo il 14% ha più di 65 anni.
Il report ha rivelato che gli investitori tendono a preferire la protezione del capitale rispetto alla crescita, con il 67% degli investitori che punta a conservare il proprio patrimonio, mentre il 55% mira a farlo crescere.