La Russia vuole legalizzare il mining delle criptovalute

Tim Alper
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Fonte: Andy/Adobe

Il parlamento russo è sempre più vicino alla legalizzazione del mining di criptovalute e potrebbe iniziare a concedere ai miner professionisti la possibilità di operare già come “imprenditori” riconosciuti all’inizio del prossimo mese.

Anatoly Aksakov, a capo del comitato della Duma sui Mercati finanziari, ha dichiarato lo scorso mese che una legge potrebbe essere al vaglio del parlamento “a dicembre”. In passato questo tipo di proposte erano state rigettate. Ma la nuova bozza di legge sembra essere del tutto diversa. La proposta precedente era stata inoltrata da un ristretto gruppo parlamentare all’opposizione, mentre questa volta sembra godere del benestare della maggior parte dei ministri, compresa la Banca Centrale, nota per le rigide posizioni anti-crypto.

La banca ha più volte ribadito che le crypto dovrebbero essere bandite dalla Russia, ma sembra aver ceduto di fronte alla richiesta di autorizzare il mining sul territorio nazionale. La banca dunque ha accettato ma solo a patto che i miner non “portino” i loro token “all’interno dell’economia russa”.

Quali ostacoli impediscono ancora il mining delle criptovalute in Russia?

La testata russa IXBT ha riportato le parole di Aksakov il quale sostiene che la proposta di legge sia stata un successo. Infatti è stata approvata dal parlamento a metà novembre e ha già superato l’approvazione da parte del comitato. Il prossimo passo sarà un voto formale e una seconda lettura. Se questi voti utili saranno emessi nelle prossime due settimane ci sarebbe abbastanza tempo perché il presidente firmi ufficialmente la legge, convalidandola, prima che sia pubblicata in Gazzetta ufficiale. Se tutto dovesse andare secondo i piani già entro l’1 gennaio del 2023 la legge potrebbe entrare in vigore.

Aksakov ha ammesso che la legge è già stata “modificata” dagli organi di governo e di supervisione. Ma ha spiegato che i comitati, compreso quello che presiede adesso, “hanno trovato un accordo” sulla norma.

Ha dichiarato:

“Direi che non ci sono posizioni inconciliabili [tra gli organi di governo e di vigilanza] sul testo di legge. Per quanto riguarda la posizione della Banca Centrale e del Ministro delle Finanze, è stato trovato un accordo. Ma ci sono altri dipartimenti coinvolti in questo processo. È solo questione di tempo. Speriamo che, in pochi giorni, saremo in grado di regolamentare [il mining di criptovalute].”

Il ministro vuole concedere ai miner russi professionisti la possibilità di operare minando criptovalute e di tassare i loro profitti, ritenendo che questo possa creare anche un considerevole gettito fiscale.

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