La SEC chiede alle aziende di rendere pubblica la loro esposizione alle criptovalute

Fredrik Vold
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La Commissione per i Titoli e gli Scambi SEC, ovvero l’ente preposto alla vigilanza della borsa valori degli Stati Uniti, ha chiesto alle aziende che trattano criptovalute di rendere pubblici gli eventuali rischi correlati a questo mercato.

Ha inoltre ribadito che l’esposizione a questi rischi, sia essa indiretta o diretta, deve essere descritta in modo chiaro ai clienti.
 

In seguito agli ultimi eventi che hanno interessato il mercato delle criptovalute, inoltre, la SEC ha affermato anche che le aziende dovrebbero descrivere in che modo i fallimenti aziendali e le relative conseguenze “hanno o possono avere un impatto diretto o indiretto sulle attività degli imprenditori e sulle condizioni finanziarie di clienti e controparti”.

 

Giovedi 8 dicembre la SEC ha pubblicato una nuova guida contenente i requisiti di divulgazione, che si applicheranno in maniera specifica alle società di servizi finanziari che emettono titoli.

Quest’azione è stata presa come un chiaro segno che, da questo momento in avanti, la SEC dedicherà maggiore attenzione al settore delle criptovalute, esaminandolo da una distanza ravvicinata al fine di prevenire il fall-out dei rischi sul sistema finanziario tradizionale.

 

Tra i requisiti riportati nella guida, oltre alle informazioni sulla possibile esposizione ai fallimenti nel settore delle criptovalute, sono incluse anche le descrizioni di “qualsiasi rischio materiale per i clienti, diretto o indiretto, a causa di eccessivi riscatti, prelievi, sospensione di riscatti e sospensione di prelievi delle risorse in criptovaluta” e “l’identificazione di eventuali concentrazioni sostanziali di rischio, con la conseguente quantificazione circa le eventuali esposizioni sostanziali”.

 

Le aziende sono incoraggiate ad adottare quanto prima le disposizioni contenute nella nuova guida della SEC integrandole nei documenti a disposizione dei propri clienti, soprattutto nei casi in cui questi documenti “non siano soggetti a revisione da parte della Divisione prima del loro utilizzo”.

Gensler difende la SEC dalle accuse

La nuova guida è stata pubblicata giusto il giorno successivo a quello in cui il presidente della SEC, Gary Gensler, ha dovuto difendere la propria agenzia dalle affermazioni secondo cui non era riuscita a fermare le società crittografiche dall’uso improprio dei fondi dei clienti. Come di fatto è successo nel caso dell’exchange FTX.

Nell’intervista rilasciata a Jennifer Schonberger, reporter del canale Yahoo Finance, Gensler ha affermato che la SEC applica le normative sulle criptovalute in maniera attiva, ma che il problema è la “non conformità della maggior parte del mercato crypto”.

Secondo Gensler “…ci sono circa 10.000 token crittografici che rientrano in questo campo di non conformità, e lo stesso vale per centinaia di fornitori di servizi e broker-dealer. Alcuni potrebbero rientrare nella categoria degli scambi, altri invece in categorie diverse oppure essere considerati alla stregua dei casinò, ovvero luoghi dove il pubblico degli investitori è alla ricerca di un futuro migliore”.

 

 

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