La SEC non vuole rispondere alle accuse di Coinbase e si affida ai tribunali!

Marcello Bonti
| 2 min read

La Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti ha chiesto a un giudice di respingere la richiesta di Coinbase. L’exchange ha citato in giudizio l’ente di vigilanza sui mercati perché non ha mai risposto alla richiesta ufficiale di chiarimenti sulla normativa da attuare in ambito crypto.

La Commissione ha depositato in tribunale lunedì un documento nel quale sostiene di non essere tenuta a soddisfare le richieste formulate da Coinbase. Altro aspetto su cui fa leva, l’azienda ha richiesto una serie articolata di riforme e di normative in un lasso di tempo fin troppo breve.

“Il fatto che Coinbase voglia optare per un’azione normativa più rapida o diversa da parte della Commissione non le dà diritto a un trattamento straordinario da parte di questo tribunale. La petizione deve essere respinta.”

Il mese scorso Coinbase ha intentato causa alla SEC presso la corte d’appello di Filadelfia, sostenendo che “la SEC si rifiuta di affrontare la richiesta di chiarimenti di Coinbase” mentre mira a reprimere l’azienda con l’accusa della quotazione di titoli non registrati.

Lo scorso luglio, Coinbase aveva presentato alla SEC una petizione per la redazione di regole chiare riguardo l’attuazione delle leggi sui titoli alle criptovalute. Inoltre chiedeva di avviare un processo formale di consultazione pubblica sull’argomento.

Il più grande exchange crypto degli Stati Uniti ha presentato a marzo altre richieste all’agenzia. In particolare chiedeva maggiore chiarezza rispetto ai servizi di staking. Lo staking è quel processo col quale degli asset digitali sono bloccati per un determinato periodo di tempo contribuendo a sostenere il funzionamento di una blockchain e generano ricompense in cambio.

Tuttavia, nel documento la SEC sostiene che le modifiche alle norme richiedono tempo per essere effettuate.

Si tratta di un’impresa “necessariamente complicata”, ha dichiarato l’agenzia, sottolineando che non c’è una scadenza entro la quale deve portare a termine il compito.

La prima volta che la SEC offre spiegazioni


In risposta agli atti depositati dalla SEC si è espresso il responsabile legale di Coinbase, Paul Grewal.

Grewal ha dichiarato che potrebbe essere la prima volta che l’agenzia spiega in tribunale il suo punto di vista sull’opportunità e sulle modalità con cui definire le regole per il settore crypto.

“La SEC ha detto alla corte che la creazione di regole potrebbe richiedere anni e che non ha fretta”, ha detto, aggiungendo che l’agenzia continuerà a usare le azioni di enforcement invece di definire un quadro normativo.

“La SEC ha anche affermato che le dichiarazioni pubbliche del presidente Gensler non sono indicazioni formali o dichiarazioni politiche della SEC e il pubblico non può fare affidamento su di esse come tali”.

Il rapporto tra la SEC e Coinbase si è deteriorato negli ultimi tempi


A marzo, la Commissione ha inviato un “avviso Wells” a Coinbase, minacciando l’exchange di intraprendere azioni legali riguardo alcuni dei suoi asset digitali, il servizio di staking Coinbase Earn, Coinbase Prime e Coinbase Wallet.

In risposta, il CEO di Coinbase, Brian Armstrong, ha accusato l’agenzia di aver messo in atto “un comportamento davvero squallido”.

Armstrong ha anche lasciato intendere che la compagnia potrebbe lasciare gli Stati Uniti se le autorità non chiariranno il loro approccio allo spazio degli asset digitali.

“Tutto è sul tavolo, compreso il trasferimento o qualsiasi altra cosa sia necessaria”, ha dichiarato il mese scorso durante l’Innovate Finance Global Summit.

___

Leggi anche:

 

Segui Cryptonews Italia sui canali social