La società crypto Nexo ha pagato $ 45 milioni per saldare i conti con la SEC

Gaia Rossi
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La società di crypto lending Nexo ha accettato di sborsare un totale 45 milioni di dollari alle autorità di regolamentazione statunitensi, per risolvere le accuse di mancata registrazione della vendita del suo Earn Interest Product (EIP), un prodotto di prestito in crypto.

Secondo due dichiarazioni separate della Securities and Exchange Commission statunitense e della North American Securities Administrators Association, Nexo ha accettato di pagare una sanzione di 22,5 milioni di dollari a ciascuna, per un totale quindi di 45 milioni di dollari, per risolvere le accuse di violazione delle leggi sulla protezione degli investitori.

Inoltre la SEC ha dichiarato che Nexo ha anche accettato di cessare l’offerta e la vendita dell’EIP agli investitori statunitensi.

Nexo aveva iniziato ad offrire il suo Earn Interest Product agli inivestitori statunitensi nel giugno 2020. Il prodotto permetteva agli utenti di offrire i propri asset crypto in cambio di tassi di interesse elevati. La SEC sostiene che il prodotto sia un titolo e che quindi Nexo avrebbe dovuto registrarsi presso l’agenzia. Gurbir Grewal, direttore della divisione Enforcement della SEC, ha dichiarato:

“Non ci preoccupiamo delle etichette applicate alle offerte, ma della loro realtà economica. La realtà è che gli asset crypto non sono esenti dalle leggi federali sui titoli”

“Se state offrendo o vendendo prodotti che rappresentano titoli in base a leggi consolidate e a precedenti legali, allora non importa come li chiamate, siete soggetti a quelle leggi e ci aspettiamo che le rispettiate”.

Nexo è stata lanciata nel 2018 ed è una società britannica di prestiti di asset digitali, che presta i fondi e utilizza i proventi per pagare gli interessi. L’azienda si è scontrata per la prima volta con i funzionari statunitensi nel settembre 2022, dopo che diversi Stati, tra cui California, Vermont, Oklahoma, Carolina del Sud, Kentucky e Maryland, hanno presentato ordini di cessazione dell’attività contro l’azienda.

In un comunicato stampa Nexo ha dichiarato che l’azienda non ha ammesso o negato alcun illecito. Inoltre il suo cofondatore, Antoni Trenchev, ha dichiarato:

“Siamo soddisfatti di questa risoluzione che pone fine a tutte le speculazioni sulle relazioni di Nexo con gli Stati Uniti. Adesso possiamo concentrarci su ciò che sappiamo fare meglio: costruire soluzioni finanziarie senza soluzione di continuità per il nostro pubblico mondiale.”

Nexo è indagato per riciclaggio in Bulgaria

Inoltre la scorsa settimana la sede bulgara di Nexo è stata perquisita dalla polizia locale e le autorità hanno indagato su sospetti di riciclaggio di denaro, reati fiscali, frodi informatiche e altre violazioni. In seguito, il prestatore crypto ha subito un’ondata di prelievi. 

La società Nexo è una delle tante società di lending crypto che non ha cessato l’attività. Altri importanti prestatori crypto, tra cui Celsius, BlockFi e più recentemente Genesis, hanno tutti presentato istanza di fallimento nel corso della recente crisi di mercato. 

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