Le azioni di Silvergate precipitano dopo le accuse di collegamenti con FTX e Alameda

Marcello Bonti
| 2 min read
Fonte: Silvergate
Fonte: Silvergate

Vertiginoso crollo delle azioni della banca Silvergate nelle contrattazioni pre-mercato. La ragione è da ricercare nelle notizie trapelate riguardo le connessioni della banca crypto con FTX e Alameda Research, collegamenti che hanno destato i sospetti degli inquirenti.

In un articolo pubblicato da Bloomberg, si scopre che il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti sta indagando sui rapporti tra Silvergate e l’arcinoto exchange crypto FTX fallito nel giro di poche ore a novembre, e della consorella Alameda Research. Sono sotto la lente degli inquirenti, in particolare, i rapporti di “hosting” da parte della banca di alcuni conti legati alle compagnie di Sam Bankman-Fried.

La banca pro-crypto al momento non è stata accusata di alcun illecito. L’indagine, ancora in fase iniziale, potrebbe concludersi senza muovere accuse formali a Silvergate, stando a quanto emerge dall’articolo di Bloomberg che riferisce l’opinione di fonti vicine all’accaduto.

Ciò non toglie che la diramazione della notizia ha avuto un immediato impatto negativo sulle azioni di Silvergate che sono subito crollate, con predite fino al 10% nelle contrattazioni pre-mercato. 

Al momento, le azioni della società registrano una perdita di circa l’88% rispetto al valore nel 2022, determinate soprattutto dal più ampio crollo del mercato crypto che ha spazzato via dal mercato 2 trilioni di dollari.

L’indagine, iniziata qualche settimana fa, ruota intorno a una questione cruciale: “Cosa sapevano le banche e gli intermediari che lavoravano con le aziende di Bankman-Fried su quello che i funzionari statunitensi hanno definito uno schema pluriennale per frodare investitori e clienti?”.

Oggi pendono sulla testa di Sam Bankman-Fried, il fondatore di FTX, otto capi d’accusa, tra cui frode telematica e associazione a delinquere finalizzata all’uso improprio dei fondi dei clienti. SBF lo scorso mese ha respinto tutte le accuse dichiarandosi non colpevole, rinunciando così alle agevolazioni del rito abbreviato e del patteggiamento come hanno fatto invece gli ex soci.

Silvergate è stata una tra le maggiori entità a subire perdite per colpa del fallimento di FTX lo scorso novembre. All’indomani del tracollo dell’exchange, Silvergate ha subito una corsa agli sportelli e ha dovuto cedere 5,2 miliardi di dollari di titoli di debito del proprio bilancio registrando una perdita significativa per soddisfare le richieste di prelievo per circa 8,1 miliardi di dollari dei clienti.

In questa operazione ha subito una perdita di 718 milioni di dollari, maggiore agli utili registrati dalla banca dal 2013. In più, Silvergate contava solo su 3,8 miliardi di dollari di depositi alla fine del 2022, rispetto agli 11,9 miliardi di dollari del 2021.

Altro aspetto rilevante: Silvergate ha ricevuto prestiti per almeno 3,6 miliardi di dollari dalle Federal Home Loan Banks, un sistema in origine progettato per finanziare l’edilizia e gli investimenti comunitari. Fatto che potrebbe indicare il crescente rapporto tra le banche crypto e la finanza tradizionale.

Tra gli addetti ai lavori c’è chi crede che concedere prestiti alle banche crypto possa avere ricadute pericolose nei confronti delle entità finanziarie tradizionali. La senatrice Elizabeth Warren lo scorso messe ha dichiarato: “Ecco perché ho lanciato l’allarme riguardo i pericoli che derivano dal lasciare che le criptovalute si intrecciano con il sistema bancario”.

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