Le incriminazioni portano bene a Donald Trump: crescono le vendite degli NFT

Marcello Bonti
| 3 min read

Le cose sembrano mettersi male per Donald Trump, l’ex presidente USA, ma nonostante le pesanti incriminazioni gli affari vanno a gonfie vele. Almeno per quanto riguarda la sua collezione di card in formato NFT, il cui trading è aumentato a dismisura in concomitanza con le accuse sul piano penale.

Non si conoscono tutti i dettagli delle incriminazioni che pendono su Donald Trump, quel che si sa è che un gran giurì di Manhattan ha formalizzato l’accusa e che di mezzo c’è una squillo contrattata illecitamente durante la campagna elettorale del 2016.

Vendite alle stelle per gli NFT di Trump


La compravendita degli NFT di Trump ha registrato un’impennata, raggiungendo un incremento nel volume del trading del 300% circa nelle ultime 24 ore.

Le “carte da collezione” dell’ex presidente USA sono diventate improvvisamente popolari dopo la formalizzazione dell’avviso di garanzia a Trump. Ora il miliardario dovrà difendersi da accuse sul profilo penale.

Ancora non sono stati formalizzati i capi d’accusa che hanno spinto un gran giurì di Manhattan a incriminare l’ex presidente degli Stati Uniti. Intanto le card in formato NFT di Donald Trump stanno spopolando, dopo un periodo di relativo stallo delle vendite.

Il volume del trading è aumentato di quasi il 300% in 24 ore e, secondo i dati di NFT Price Floor, il giro d’affari si attesta intorno a 99.952 ETH con 179 vendite, circa 164.498.250€ al cambio attuale.

In questo momento, il prezzo di base delle card NFT di Trump si aggira intorno a 0,598 ETH.

La collezione NFT di Trump


All’inizio le singole card della collezione NFT erano vendute a 99$. Da allora il prezzo è aumentato del 1.096%.

Oggi si contano 13.963 proprietari unici per le card, dato in aumento del 31,03% rispetto al momento del rilascio a dicembre. Il lancio della collezione è avvenuto il 15 dicembre 2022 sulla piattaforma social creata dall’ex presidente (Trump è stato bannato da Twitter e i principali social media).

Il prezzo base delle carte digitali di Trump è aumentato del 24,84% in 24 ore. La maggiore vendita in sette giorni è stata di 1,2955 ETH, il prezzo più basso di 0,0755 ETH, con una media di 0,5304 ETH. Il progetto occupa al momento la posizione 25 della classifica NFT Price Floor.

In totale sono stati emessi 45.000 pezzi della collezione Trump Digital Trading Cards.

Insieme alle card digitali, Trump si è offerto di organizzare cene private o di gala associate ad alcune delle card della collezione digitale, o di giocare a golf nella sua tenuta privata. Anche se la recente imputazione ha fatto crescere il valore nominale delle card, i prossessori che hanno acquistato anche le esperienze esclusive insieme all’ex presidente potrebbero perderle del tutto.

Cosa si sa sulle incriminazioni a Donald Trump


Per il momento non sono stati formalizzati i capi d’accusa, ma secondo le voci che circolano in questi giorni si tratterebbe di un pagamento in contanti a una squillo durante la campagna presidenziale del 2016.

Un portavoce dell’ufficio del procuratore distrettuale di Manhattan ha dichiarato:

“Questa sera abbiamo contattato l’avvocato del signor Trump per coordinare la sua consegna all’ufficio del procuratore distrettuale di Manhattan per l’udienza preliminare su un’accusa della Corte Suprema, che rimane segretata. Verranno fornite indicazioni quando verrà scelta la data dell’udienza”.

Trump ha negato di aver avuto una relazione con la pornostar in questione. Daniels, alias Stephanie Clifford. Questa avrebbe ricevuto 130.000$ dall’ex avvocato personale di Trump, Michael Cohen, nel 2016. I documenti sostengono che Trump ha ammesso di aver rimborsato Cohen per il denaro dato a Daniels come spese legali.

In particolare, nel 2018 Cohen è stato riconosciuto colpevole i diversi capi d’accusa. L’ex presidente è il primo negli Stati Uniti a dover affrontare queste accuse.

Secondo quanto emerge dalle prime ricostruzioni, tra le accuse pesa la falsificazione di documenti aziendali insabbiare altri reati, come la violazione delle norme sui finanziamenti della campagna elettorale.

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