L’ex presidente della SEC discute sulle possibilità di Sam Bankman-Fried per evitare di trascorrere la vita in prigione

Baldassare Poma
| 3 min read

Ancora polemiche sul fondatore ed ex CEO dell’agenzia di exchange FTX, Sam Bankman-Fried, che dopo essere stato estradato dalle carceri delle Bahamas si trova adesso in libertà sotto la custodia dei genitori.

Come riportato da una nostra news del 23 dicembre, Sam Bankman-Fried è stato rilasciato a fronte del pagamento di una cauzione da 250 milioni di dollari secondo la formula del “personal recognizance bond”.

Si tratta del vincolo di riconoscimento personale, una promessa scritta secondo la quale l’imputato promette di presentarsi alle future udienze in tribunale e si impegna a non compiere alcuna attività illegale mentre si trova in stato di libertà vigilata.

Per pagare i soldi della cauzione, la famiglia di SBF avrebbe messo a disposizione la propria casa come garanzia, in questo modo l’ex CEO di FTX potrà attendere il processo rimanendo agli arresti domiciliari.

La decisione del tribunale però, giudicata troppo clemente e hanno creato preoccupazioni e sfiducia tra gli utenti dei social media circa gli esiti del processo legale.

L’utente twitter Udi Wertheimer, in particolare, ha obiettato come la ragion d’essere del denaro di una cauzione è che questo dovrebbe appartenere all’imputato, che in questo modo avrebbe qualcosa da perdere nel richiederla ai giudici. Dal momento che il patrimonio di SBF è soggetto alla confisca per il pagamento dei debiti, invece, l’ammontare di denaro stabilito per la cauzione sarebbe di fatto sottratto ai creditori.

Il processo legale a Sam Bankman-Fried sarà una farsa?

L’ex presidente della Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti, Jay Clayton, ha osservato gli eventi e ha fornito una sua prospettiva personale sul caso SBF in un’intervista rilasciata alla CNBC.

Da premettere che durante il suo periodo alla guida della SEC, Clayton ha criticato pesantemente le risorse digitali e le criptovalute. Prima di dare le sue dimissioni dalla Commissione, infatti, l’ex presidente aveva avviato un’azione contro la società Ripple per una presunta offerta di titoli non registrati (token XRP).

Dopo aver lasciato la SEC, però, Clayton ha cambiato completamente orientamento e si è unito a diversi progetti e società a favore delle criptovalute.

In merito al caso SBF e FTX, Clayton ha sottolineato che la priorità dovrebbe essere quella di recuperare i fondi dei clienti. Una buona parte di coloro che hanno dato fiducia a Bankman-Fried e hanno investito i loro fondi in FTX, infatti, hanno manifestato la paura che questo processo si concluderà in una farsa e che di conseguenza rimarranno “con le mani in mano”.

Clayton ha però sottolineato che il processo legale a SBF non è “un affare fittizio” e che su questo procedimento pesano le azioni di forze dell’ordine, procuratori e giudici federali. Inoltre, la comunità degli esperti non ha espresso alcun reclamo o preoccupazione in merito alla questione.

Per quanto riguarda la cauzione e i sospetti degli utenti dei social media, Clayton afferma che le persone dovrebbero focalizzare la loro attenzione sul fatto che i pubblici ministeri hanno l’imputato in custodia e prove abbondanti per difendere il loro caso.

La cauzione da 250 milioni di dollari concessa dal tribunale secondo la formula del vincolo di riconoscimento personale, infatti, avrebbe proprio lo scopo di scoraggiare l’imputato dall’evitare il processo legale.

SBF chiederà il patteggiamento come ha fatto Caroline Ellison?

Interrogato circa le possibili scelte future di SBF, invece, Clayton si è giustamente calato nei panni dell’ex CEO di FTX e ha detto di trovare normale “una sua probabile richiesta di patteggiamento al fine di evitare l’ergastolo”, ma ha anche aggiunto che una simile circostanza sarà soggetta a molteplici pressioni di tipo legale, politico e finanziario, e che quindi non sarà facile raggiungere una risoluzione in tal senso.

 

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