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L’exchange Gemini regala ogni giorno 4.000 XRP tramite Faucet

All’indomani della decisione della SEC di ricorrere in appello interlocutorio nei confronti di Ripple, Gemini ha annunciato la quotazione del token XRP nel proprio listino.

Si tratta di un rientro in grande stile, dato che per promuovere il lancio è stata affiancata una golosa campagna faucet, in palio ogni giorno ci sono 4.000 token XRP.

Un Faucet è una sorta di promozione, gli utenti devono portare a termine una serie di compiti: registrazioni, pubblicazioni sui social, e cose simili. In cambio ricevono dei premi in criptovaluta.

L’obiettivo è chiaramente richiamare l’attenzione dei sostenitori del progetto e dare maggiore slancio al rinnovato trading del token sul noto exchange dei fratelli Winklevoss.

Token XRP gratis per un rientro in grande stile su Gemini

L’accattivante iniziativa di Gemini prevede la distribuzione di un totale di 4.000 token XRP ogni giorno. Per partecipare, i clienti devono verificare la propria identità e dare la propria mail. Ognuno può ricevere così 20 token accreditati sul conto in tre giorni.

L’iniziativa sembra celebrare la parziale vittoria contro le accuse mosse dalla Securities and Exchange Commission (SEC) statunitense. Infatti è riservata ai soli clienti con sede negli USA.

La curiosa vicenda del prezzo di XRP appena quotato su Gemini

Il rientro di XRP nei listini di Gemini ha fatto parlare negli ultimi giorni, specie il giorno dopo la quotazione quando il prezzo per un breve periodo ha toccato i 50 $.

Gli analisti hanno segnalato su Twitter l’anomalia che ha portato il prezzo oltre ogni più rosea aspettativa di pump nel breve periodo.

Dopo l’incidente, sono state interrotte le operazioni sulla piattaforma per permetterne la manutenzione. Occasione che ha contribuito ad alimentare i sospetti sull’affidabilità dell’exchange.

C’è chi si spiega questo anomalo comportamento dei prezzi con una particolare coincidenza di fattori. Un esiguo order book, l’istantanea degli ordini aperti in un particolare momento, e poca liquidità a soddisfare la domanda in quel preciso istante.

Più semplicemente, c’è chi ritiene che si sia trattato di un errore. Qualcuno con le dita un po’ grassocce che ha sbagliato a digitare l’importo.

La cosa più strana è che, a quanto pare, la transazione sia andata a buon fine.

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