Libra può insegnare alla Cina una cosa, dice ex governatore della Banca Popolare Cinese

Fredrik Vold
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Il governo cinese potrebbe ripensare la sua strategia verso le "valute digitali", suggerisce in un recente intervento l’ex governatore della banca centrale, Zhou Xiaochuan.

Zhou Xiaochuan. Source: a video screenshot, Youtube, Bloomberg Markets and Finance

Zhou, che ha servito come governatore della Banca Popolare Cinese (PBoC) per più di 15 anni fino all’anno scorso, ha detto che la Cina potrebbe imparare una lezione dalla proposta di Facebook del progetto Libra, mentre prende forma la possibilità di una futura valuta digitale cinese, secondo un rapporto del South China Morning Post.

In particolare, Zhou ha fatto riferimento a come il progetto Libra sia sostenuto da un gran numero di società private, e quindi ha tracciato parallelismi su come Hong Kong consenta alle banche commerciali di emettere banconote sul suo territorio.

A Hong Kong, le tre principali banche private – Bank of China (Hong Kong), HSBC e Standard Chartered – hanno ricevuto in concessione dalla Hong Kong Monetary Authority la licenza di emettere banconote che sono supportate da dollari USA detenuti nelle riserve delle banche.

Nel discorso, Zhou ha detto che le "banconote" di valuta digitale potrebbero essere "emesse dalla banca centrale o da entità commerciali", senza entrare nei dettagli sul tipo di "entità commerciali" che avesse in mente.

In un commento al South China Morning Post, Chen Dafei, analista senior di Orient Securities, ha affermato di aver interpretato l’uso di Zhou del termine "entità commerciali" in modo tale che potrebbe significare importanti aziende tecnologiche cinesi come Alibaba e Tencent.

Concedere a queste società il diritto di emettere valute digitali sostenute dallo stato sarebbe un nuovo modo di pensare al vecchio sistema di banconote emesse da banche private, con il passaggio di potere dal settore bancario al settore tecnologico.

Libra di Facebook ha scatenato un dibattito in Cina su quale debba essere la risposta del Paese, poiché alcuni temono che indebolirebbe la posizione della valuta nazionale – lo yuan – rispetto al dollaro USA. Il discorso dell’ex banchiere centrale è stato finora una delle dichiarazioni più esaurienti in materia, secondo il rapporto.
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Nel frattempo, secondo un altro rapporto dello stesso media all’inizio di questa settimana, i piani di Facebook di creare una propria criptovaluta hanno costretto la banca centrale cinese a intensificare la ricerca per creare la propria valuta digitale, dal momento che Libra potrebbe potenzialmente rappresentare una sfida ai pagamenti cross-border cinesi, alla politica monetaria e persino alla sovranità finanziaria.

Negli ultimi anni, la posizione del governo cinese sulle criptovalute è oscillata tra l’adozione della tecnologia blockchain e di alcuni progetti legati alla blockchain, e il divieto di trading e di emissione di criptovalute. Tuttavia, alcuni osservatori sostengono che il clima generale sia stato di profondo scetticismo nei confronti delle cripto, in quanto sono viste da molti come un mezzo per minare i severi controlli del governo sulla valuta nazionale.