Gli utenti “bloccati” fanno causa a Coinbase per un valore di 5 milioni $

Eimantas Žemaitis
| 2 min read

Sei utenti di Coinbase stanno portando in tribunale il gigante delle criptovalute, per chiedere un risarcimento di oltre 5 milioni di dollari per se stessi e altri utenti, dato che i loro account sarebbero stati bloccati per diversi mesi o per più tempo.

coinbase

Fonte: A screenshot, Instagram, Coinbase

Secondo una denuncia presentata venerdì a San Francisco, negli Stati Uniti, alla corte federale e riportata per la prima volta da Decrypt, i querelanti – Michael Leone, Joseph Treseder, Travis Reece, David Beavers, Fazal Us Saboor Ali e Keisha Pinckney – accusano l’ exchange di avergli impedito di accedere ai propri conti per motivi arbitrari e per periodi di tempo prolungati, dato che non sono stati in grado di “investire, spendere, risparmiare, guadagnare e utilizzare o addirittura prelevare i propri fondi” dalla piattaforma.

Coinbase ha violato il suo dovere

Inoltre affermano che l’exchange ha violato il suo “dovere di fornire accesso alla piattaforma Coinbase per condurre transazioni autorizzate”.

Pertanto chiedono “qualsiasi rimedio disponibile, compreso un risarcimento equo e il risarcimento dei danni causati dalle azioni dei convenuti”, afferma il documento, aggiungendo che “l’importo oggetto della controversia della denuncia supera, in totale, 5 milioni di dollari, al netto di interessi e costi».

Il caso evidenzia i problemi di assistenza clienti di Coinbase. Tutti i querelanti affermano di aver contattato l’assistenza clienti dopo essere stati esclusi dall’utilizzo del servizio, servizio che, nella maggior parte dei casi, ha risposto in forma automatica in cui si affermava che i loro problemi erano “in corso di revisione”.

In alcuni casi, i clienti sono stati costretti a ripetere il processo di verifica dell’identità, mentre altri reclami ruotano attorno al problema di accesso, poiché alcuni dei querelanti affermano di aver ricevuto messaggi di errore durante il tentativo di accedere alla piattaforma, anche se il personale di supporto ha affermato che i problemi relativi all’account erano stati risolti.

In alcuni casi, affermano i querelanti, avevano riottenuto l’accesso ai propri account, ma hanno scoperto di non avere fondi cripto o i loro account sono stati cancellati senza spiegazione.

Bloccati dal trading

Come risultato di tale “negligenza”, i querelanti e i membri della classe sono stati bloccati dal trading e, in alcuni casi, hanno riottenuto l’accesso solo quando il valore delle loro criptovalute è sceso in modo significativo.

“La condotta del convenuto è stata di grave negligenza laddove ha violato i doveri, come qui asserito, e non ha creato e applicato un piano adeguato per prevenire le violazioni della sicurezza e dei blocchi, che impediscono ai querelanti e alla Classe Putativa di accedere ai loro conti Coinbase e/o fondi dove sanno che “come nuova asset class, la criptovaluta è ampiamente considerata volatile, con un potenziale significativo di movimenti al rialzo e al ribasso in periodi di tempo brevi” e sapeva, o avrebbe dovuto sapere, che le loro violazioni avrebbero probabilmente inflitto danni sui consumatori”, si legge nella denuncia.

Alla fine di marzo, Alesia Haas, chief financial officer (CFO) dell’azienda, ha affermato che l’exchange sta assumendo nuovi operatori per l’ assistenza ai clienti, oltre a effettuare investimenti dal lato del prodotto, per “ridurre l’attrito per il quale molti clienti chiamano e presentano reclami”.

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