Manager di Coinbase condannato a 2 anni di carcere per insider trading

Gaia Rossi
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Coinbase

Ishan Wahi, l’ex product manager di Coinbase Global Inc (COIN.O), ha ricevuto una condanna a due anni di carcere in quello che è stato dichiarato dai pubblici ministeri statunitensi, come il primo caso di insider trading nel contesto delle criptovalute.

Giudice statunitense condanna l’ex manager di Coinbase a 2 anni di carcere


Infatti il giudice distrettuale statunitense Loretta Preska ha condannato Ishan Wahi, 32 anni, presso il tribunale federale di Manhattan, dopo che l’imputato si era dichiarato colpevole a febbraio di due capi d’accusa per associazione a delinquere finalizzata alla frode telematica.

Durante l’udienza di condanna, Preska ha affermato che lo schema ha comportato un “abuso massiccio” della fiducia di Coinbase. Inoltre ha aggiunto che i tentativi di insabbiamento delle prove dimostrano che Wahi e i suoi coimputati sapevano di compiere delle azioni sbagliate.

Questo caso rappresenta uno dei numerosi casi di grande risonanza che coinvolgono le criptovalute, intentati dai procuratori statunitensi a New York. Tra questi troviamo il processo contro Sam Bankman-Fried, fondatore di FTX, che si è dichiarato non colpevole.

Inoltre i procuratori hanno affermato che Wahi ha condiviso alcune informazioni riservate con suo fratello Nikhil e il loro amico Sameer Ramani, in merito a quali asset digitali sarebbero stati listati sull’exchange crypto Coinbase.

Guadagni illeciti di $ 1,5 milioni


Stando a quanto riferito dai procuratori, sembra che la soffiata avrebbe a permesso ai tre uomini di guadagnare ben 1,5 milioni di dollari scambiando 55 asset digitali, prima degli annunci di quotazione, nel periodo tra giugno 2021 e aprile 2022.

Nikhil Wahi si è dichiarato colpevole a settembre di frode telematica e a gennaio è stato condannato a 10 mesi di carcere. Ramani, invece, è rimasto a piede libero.

Durante l’udienza di martedì, Ishan Wahi ha manifestato un profondo rimorso per le sue azioni e per l’impatto negativo che queste hanno avuto sui suoi amici e sulla sua famiglia, molti dei quali erano presenti in aula.

Wahi ha affermato:

“Ho commesso un errore enorme che mi accompagnerà per il resto della mia vita”.

Durante l’udienza, il procuratore sostituto Noah Solowiejczyk ha affermato che il comportamento di Wahi non è stato un semplice “errore isolato”, ma piuttosto uno scambio di costanti informazioni privilegiate che è durato per ben 10 mesi.

Nei documenti presentati al tribunale, Wahi ha richiesto una condanna non più lunga di quella inflitta a suo fratello, riferendosi anche ad altri casi di insider trading in cui le pene detentive sono state minime o addirittura assenti.

I procuratori avevano chiesto che Ishan Wahi trascorresse più di tre anni in prigione per dissuadere altri insider crypto dall’abusare delle informazioni aziendali.

Infatti i procuratori possono presentare accuse di frode nei casi in cui l’inganno è stato utilizzato per ottenere un vantaggio finanziario, indipendentemente dal tipo di asset coinvolto.

Questo approccio offre al Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti maggiori possibilità di perseguire reati legati alle crypto rispetto alla SEC degli Stati Uniti, che si concentra principalmente sulla regolamentazione dei mercati dei titoli.

La SEC ha sostenuto in cause legali, tra cui quella intentata contro Ishan e Nikhil Wahi, che molti asset digitali fossero titoli. Ishan Wahi e la SEC hanno raggiunto un accordo per risolvere i reclami, mentre Nikhil Wahi e la SEC sono in trattativa, come risulta dai documenti del tribunale.

 

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