Mercato crypto in rosso: Bitcoin crolla a $49.000 poi risale a $53.000
Il mercato continua la sua caduta. Stamattina ha subito un brusco risveglio, con Bitcoin ed Ethereum e gli altri crypto asset che hanno subito una forte flessione a causa del panico diffuso tra gli investitori.
BREAKING: OVER $800M LIQUIDATED IN THE PAST 24 HOURS pic.twitter.com/lVqqgHAC2M
— DEGEN NEWS (@DegenerateNews) August 5, 2024
Bitcoin perde il 12,6% e crolla a $50.000
Nelle ultime 24 ore l’intero mercato crypto ha subito una perdita del 12%. A guidare il crollo è Bitcoin. La crypto di maggior valore ha proseguito il calo della scorsa settimana del 13% – il suo più grande calo dal crollo di FTX nel 2022 – e stamattina è scivolata del 12,6% al livello di 50.827 dollari per poi riprendersi leggermente e tornare al livello di 52.173 di dollari.
Ethereum: -17% in 24 ore e -30% in una settimana
Anche Ethereum non sta andando bene. Stamattina la seconda crypto per market cap ha subito una perdita più marcata rispetto a BTC del 17% scivolando fino a 2.221 dollari, portando la sua perdita totale a più del 30% nell’ultima settimana. Si tratta del calo più forte dal 2021. Al momento sta scambiando al livello di 2.357 dollari.
Cosa è successo?
A causare il forte crollo sono principalmente le preoccupazioni per una possibile recessione negli Stati Uniti, dopo il rapporto sui dati deboli dell’occupazione. Inoltre la situazione è aggravata dall’escalation delle tensioni in Medio Oriente. Una combinazione di incertezza economica e instabilità che sta fomentando il panico nel mercato.
I dati sull’occupazione pubblicati venerdì scorso sono stati ben al di sotto delle aspettative, con solo 114.000 posti di lavoro aggiunti. Ed è questa mancanza di conferme e lo stato del mercato a preoccupare gli investitori.
Ad incidere sull’andamento del mercato è anche la decisione della Fed nella riunione della scorsa settimana. La banca centrale ha mantenuto i tassi invariati intorno al 5,3%, il massimo da due decenni a questa parte. Una scelta che solitamente riduce l’interesse verso gli asset rischiosi come le criptovalute.
Nella conferenza stampa, il presidente della Fed, Jerome Powell, ha però lasciato intendere che un taglio “potrebbe essere preso in considerazione” nella prossima riunione del 18 settembre.
Powell ha spiegato che l’inflazione è in calo ma ha sottolineato la crescente attenzione per il mercato del lavoro:
“Le prospettive economiche sono incerte e il comitato è attento ai rischi per entrambi i lati del suo mandato“, si legge nel comunicato.
Gli investitori ritirano $237 milioni dagli ETF Spot su Bitcoin
Anche i recenti deflussi dagli ETF Spot su Bitcoin hanno aumentato i timori nel mercato.
Il 2 agosto gli ETF Spot su Bitcoin hanno registrato il deflusso più marcato degli ultimi tre mesi. Questo ritiro su larga scala ha alimentato le speculazioni su un possibile inizio di un mercato ribassista. Gli investitori stanno monitorando attentamente se questi ETF attireranno nuovi acquirenti o se la pressione di vendita continuerà a intensificarsi.
I ritiri su larga scala dagli ETF Spot Bitcoin sono tipicamente indicativi di un più ampio sell-off del mercato, che può spingere ulteriormente al ribasso il valore di Bitcoin.
Il recente deflusso di 237 milioni di dollari rappresenta il più grande ritiro in un solo giorno in tre mesi e il quarto più grande dal lancio dell’ETF a gennaio.
Il timore delle vendite di Bitcoin da parte del governo
Ci sono anche le preoccupazioni per le possibile vendite di Bitcoin da parte del governo USA e la possibilità di un’eccedenza di token restituiti ai creditori nei casi di bancarotta.
Inoltre, la recente liquidazione di 830,8 milioni di dollari in posizioni rialziste sui derivati crypto nell’arco di 24 ore, come indicato dai dati di Coinglass, suggerisce che le scommesse a leva stanno crollando.
Jump Crypto liquida le posizioni in ETH
Al centro delle notizie c’è anche Jump Trading. Di recente la società ha venduto massicce quantità di Ethereum, sollevando preoccupazioni sulla possibile pressione al ribasso sul prezzo degli asset crypto.
Nel mezzo del sell-off del mercato, Jump Crypto, la società crypto di Jump Trading, ha liquidato ingenti quantità di Ethereum negli exchange centralizzati (CEX) come Binance, OKX, Bybit, Coinbase e Gateio.
I dati della piattaforma di analisi blockchain Spot On Chain, mostrano che Jump Crypto ha spostato 17.576 ETH, per un valore di circa 46,78 milioni di dollari, verso vari CEX nelle ultime 24 ore.
La piattaforma ha osservato:
“I restanti 37,6K $wstETH ($101M) e 11,5K $STETH ($26,3M) di Jump Crypto sono ancora nei loro wallet e sotto il processo di disimpegno da Lido Finance”.
La divisione crypto della società Jump Trading di Chicago, Jump Crypto, è stata determinante per queste enormi transazioni di Ethereum.
[Update] Jump Trading moved another net amount of 17,576 $ETH ($46.78M) to CEX in the past 24 hours!
This solely came from their existing $ETH holding.
Their remaining 37.6K $wstETH ($101M) and 11.5K $STETH ($26.3M) still remain in their wallet and under the unstaking process… https://t.co/fNn4RKejgf pic.twitter.com/Koab3o8ybV
— Spot On Chain (@spotonchain) August 5, 2024
Le liquidazioni arrivano dopo il riscatto
Le vendite di Ethereum sono iniziate dopo il 25 luglio, quando Jump Trading ha convertito 83.091 Ethereum (wstETH), per un valore di 341 milioni di dollari, in 97.600 Ethereum (stETH).
In seguito, hanno messo in staking 86.059 stETH, pari a 274 milioni di dollari, su Lido Finance, una piattaforma di staking decentralizzata.
Jump Trading ha poi depositato un totale netto di 72.213 ETH, per un valore di 231 milioni di dollari, in vari CEX, tra cui Binance, OKX, Bybit, Coinbase e Gateio.
Queste transazioni mostrano che la società sta cambiando il modo in cui gestisce gli asset in Ethereum. Potrebbe voler dire che stanno riorganizzando il loro wallet crypto o che si stanno preparando ai cambiamenti nel mercato.
Il presidente di Jump Crypto si dimette a causa dell’indagine della CFTC
A giugno, il presidente di Jump Crypto, Kanav Kariya, ha annunciato che si sarebbe dimesso dalla sua posizione pochi giorni dopo la notizia che la Commodity Futures Trading Commission (CFTC) aveva avviato un’indagine sulla società.
L’indagine della CFTC su Jump Crypto si concentra principalmente sul trading e sugli investimenti nel settore crypto. Jump Crypto, fondata nel 2015, ha affrontato diverse difficoltà negli ultimi anni, soprattutto a causa delle regolamentazioni del governo USA sulle criptovalute.
Commentando la sua dimissione dall’azienda, Kariya ha detto che “rimarrà impegnato con le società di cui si è occupato” e che si prenderà “un po’ di tempo per elaborare gli anni incredibilmente movimentati” alla guida del gigante del trading.
L’azienda è finita sotto esame dopo che nel 2023 è stato rivelato che aveva guadagnato 1,28 miliardi di dollari prima del crollo dell’ecosistema Terra Luna di Terraform Lab, con cui Jump Crypto aveva un accordo di market-making.