Per i legali di FTX manca una sostanziosa somma di denaro – Manca o è stata rubata?

Sead Fadilpašić
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Fonte: AdobeStock / brizmaker

Una sostanziosa somma dell’attivo dell’ormai fallito exchange crypto FTX manca o è stata rubata, ha dichiarato in tribunale il legale dell’exchange.

Secondo il Wall Street Journal, la dichiarazione è stata fatta da James Bromley, consulente della nuova gestione di FTX, durante l’udienza di martedì relativa alla procedura fallimentare.

Nel resoconto si dice che la nuova gestione è in cerca di utili recuperabili, ma anche dei responsabili delle perdite che hanno subito i clienti.

Secondo Bromley, la precedente gestione ha dimostrato la più totale assenza di professionalità nel gestire i depositi degli utenti in criptovalute per milioni di dollari. Ha descritto il crack di FTX come:

“Uno tra i più improvvisi e complessi crack nella storia delle imprese americane e nella storia di tutte le entità commerciali nel mondo.”

Bromley ha detto che la nuova gestione intende allestire una “rete di sicurezza” per proteggere fondi per miliardi di dollari di cui la compagnia è entrata in possesso, che descrive come il “feudo personale” del suo fondatore:

“Quello con cui abbiamo a che fare è un’organizzazione internazionale, su scala mondiale, ma che è stata gestita come un feudo personale di Sam Bankman-Fried.”

Il consulente ha dichiarato all’inizio del mese, durante la prima audizione in tribunale dopo la comunicazione della bancarotta:

“FTX era controllata da persone senza esperienza né competenze, e alcuni di loro (se non tutti) erano corrotti.”

Alla ricerca dei fondi

Il resoconto lascia intendere che la nuova gestione è ancora al lavoro per accertare a quanto ammontino le perdite sotto la gestione di Bankman-Fried. Non è ancora chiaro a quanto ammonti l’obbligo della compagnia nei confronti dei propri utenti e gli attivi realmente disponibili per poterli rimborsare.

Bromley ha dichiarato che i clienti individuali e istituzionali dell’exchange sono milioni, mentre i maggiori 50 creditori aspettano di essere rimborsati per oltre 3 miliardi di dollari secondo i documenti del tribunale.

Alcuni attivi di FTX si trovano fuori dagli Stati Uniti, incluso alle Bahamas dove si trova la sede ufficiale di FTX.

Quindi, l’amministrazione ha deciso di formare una squadra di investigatori per “condurre una caccia globale al denaro di FTX ancora disponibile prima del fallimento”

I manager di FTX hanno affermato che serviranno mesi prima di riuscire a rispondere a tutte le richieste dei consumatori e alle scelte sbagliate effettuate dalla compagnia affiliata Alameda Research. Alcune divisioni sembrano essere solvibili, come è stato dichiarato, tuttavia prima di poter stilare un bilancio completo degli attivi e delle perdite si dovrà attendere gennaio del prossimo anno.

Il Wall Street Journal ha scritto:

“La compagnia ha individuato circa 1,4 miliardi in contanti che dovrebbero far capo all’azienda, più del doppio di quanto inizialmente stimato e riportato in tribunale la scorsa settimana. Le unità solvibili potrebbero essere vendute in base al procedimento fallimentare.”

Il giudice ha dichiarato martedì che potrebbe garantire un certo numero di mozioni richieste da FTX per aiutare la compagnia a gestire il processo di liquidazione. Tra queste, la possibilità di elencare gli utenti i cui fondi sono stati congelati sull’exchange.

D’altra parte, FTX, i genitori di Bankman-Fried e i dirigenti della compagnia hanno acquistato almeno 19 immobili per un valore superiore a 121 milioni di dollari alle Bahamas negli ultimi due anni. 15 immobili per un valore di circa 100 milioni di dollari sono stati acquistati da FTX Property Holdings nel 2021 e 2022, stando a quanto riporta Reuters riferendosi al registro delle transazioni sugli immobili.

Il dilemma bahamense

Come accennato, alcuni degli attivi di FTX sono bloccati alle Bahamas, dove le autorità hanno congelato gli asset digitali di FTX all’inizio del mese. I nuovi amministratori sostengono che sia avvenuto un accesso non autorizzato al network della compagnia.

Secondo la Securities Commission delle Bahamas le crypto sono state trasferite su un wallet controllato dal governo “per sicurezza” secondo quanto prevedono le leggi locali.

I legali che rappresentano i liquidatori hanno dichiarato martedì di non essere d’accordo sulla classificazione operata da Bromley, secondo cui le affiliate della compagnia con sede negli USA abbiano il controllo su alcuni dei fondi dei clienti.

Christopher Shore, consulente negli USA per i liquidatori bahamensi ha dichiarato:

“Non siamo d’accordo su alcuni punti, di cui discuteremo nel corso del tempo” 

Simone Morgan-Gomez, partner di Callenders & Co., con sede alle Bahamas ma estranea caso, ha commentato:

“Una liquidazione di questa portata potrebbe richiedere qualche anno.”

I documenti presentati al tribunale, stando a quanto si legge sul report, mostrano una condotta lassista, mancati registri e rendiconti per quanto riguarda l’exchange appena fallito. Inoltre manca accordo tra gli amministratori USA e i liquidatori bahamensi su chi dovrebbe controllare gli attivi della compagnia e restituirli ai creditori.

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