Polizia francese arresta i truffatori crypto che adescavano le vittime con ‘valigie’ di contanti

Tim Alper
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Fonte: Maksym Dykha/Adobe

Le autorità francesi hanno arrestato due truffatori che usavano delle “valigie” piene di finte banconote per ingannare gli investitori crypto promettendo in cambio decine di migliaia di euro, tra le crypto prese di mira Bitcoin (BTC), USD coin (USDC) ed Ethereum (ETH).

Il giornale online France Blue ha riportato la notizia e ha spiegato che due uomini si sono serviti di false identità per mettere a segno il colpo. Riuscivano a convincere le vittime “di qualsiasi nazionalità” a incontrarsi in hotel di lusso o presso i migliori ristoranti. I due si presentavano come acquirenti di criptovalute e tentavano i loro obiettivi con offerte in contanti troppo belle per essere vere.

L’ufficio del procuratore di Bordeaux ha divulgato i dettagli dell’operazione e l’arresto dei presunti colpevoli. Pare che le indagini siano state condotte dagli ufficiali di polizia di tutta la nazione e anche all’estero. La procura ha dichiarato che i presunti truffatori hanno rubato criptovalute per un valore superiore a 1,5 milioni di euro in seguito a un incontro con una vittima a Milano nel luglio del 2019. Poi hanno agito a Parigi nel 2020 e ancora a Milano, dove sembra siano riusciti a sottrarre crypto per un valore superiore a 500.000€.

Le autorità hanno perquisito le proprietà dei due uomini dove hanno sequestrato 58.000 euro in contanti. Sono state sequestrate anche “due Porsche, una Bentley e un orologio di lusso il cui valore è stimato in circa 50.000 euro.”

In che modo i truffatori hanno raggirato le loro vittime?

Il pubblico ministero ha spiegato che le vittime sono state ingannate con quella che sembrava essere una valigia piena di banconote di grosso taglio grazie alla quale i truffatori sono riusciti a conquistare la fiducia dei derubati. Tanto che ai due è stato consentito l’accesso alle app sul telefono delle vittime. I due si sono quindi serviti di sofisticate tecniche di “manipolazione” per “ottenere le chiavi d’accesso” ai wallet crypto delle vittime e rubare così ancora più token.

I due sospetti sono in stato di fermo con l’accusa di truffa aggravata, riciclaggio di denaro, associazione a delinquere, falsificazione, e per essersi rifiutati di collaborare a un’indagine della polizia. La testata online ha evidenziato inoltre che i due si sono rifiutati di rivelare agli inquirenti le password dei loro dispositivi mobili.

L’indagine è iniziata in Gironda, un dipartimento della Francia meridionale, ma è stata poi estesa nell’area di Parigi. Sembra che i due prediligessero le vittime benestanti, in particolare tra Cannes e Megève, una località sciistica sulle Alpi particolarmente gettonata tra miliardari.

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