Presentato dall’OCSE il Crypto-Asset Reporting Framework (CARF) per la regolamentazione delle Crypto

Christian Boscolo
| 3 min read

Buone notizie (o quasi) nell’ambito della regolamentazione crypto. È stato infatti ultimato in previsione del G20, che quest’anno si terrà in Indonesia (15-16 novembre), il primo quadro di trasparenza fiscale globale per fornire la segnalazione e lo scambio di informazioni sulle criptovalute.  Scopri qui le migliori crypto in cui investire nel 2022.

Debutta il CARF

Il Crypto-Asset Reporting Framework (CARF), questo il titolo del corposo documento da quasi 100 pagine,  risponde a una richiesta del G20 affinché l’OCSE (l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) sviluppi un quadro per lo scambio automatico di informazioni tra paesi sui cripto-asset.

Il CARF sarà presentato ai ministri delle finanze del G20 e ai governatori delle banche centrali per la discussione nella loro prossima riunione del 12-13 ottobre a Washington DC, come parte dell’ultimo rapporto fiscale del Segretario generale dell’OCSE. La nuova iniziativa per la trasparenza, sviluppata insieme ai paesi del G20, si colloca sullo sfondo di una rapida adozione dell’uso delle criptovalute per un’ampia gamma di investimenti e usi finanziari.

Siamo alle solite…

Come era lecito aspettarsi, gran parte dell’attenzione del CARF è rivolta all’utilizzo delle crypto ai fini dell’evasione fiscale. Il motivo sarebbe da ricercarsi nella mancata copertura all’interno del Common Reporting Standard (CRS):

“A differenza dei prodotti finanziari tradizionali, le criptovalute possono essere trasferite e detenute senza l’intervento degli intermediari finanziari tradizionali, come le banche, e senza che alcun amministratore centrale abbia piena visibilità né sulle transazioni effettuate né sulle partecipazioni di criptovalute. Il mercato delle criptovalute ha anche dato vita a nuovi intermediari e fornitori di servizi, come scambi di criptovalute e fornitori di portafogli, molti dei quali attualmente non sono regolamentati. Questi sviluppi significano che le criptovalute e le relative transazioni non sono coperte in modo completo dal Common Reporting Standard (CRS) dell’OCSE/G20, aumentando la probabilità del loro utilizzo a fini di evasione fiscale e compromettendo i progressi compiuti nella trasparenza fiscale attraverso l’adozione del CRS”.

Il ruolo del CRS

Secondo l’OECD, che ha redatto il CARF, il CRS ha avuto un ruolo importante nella lotta all’evasione fiscale e ora il CARF prosegue nel ruolo di garante sulla trasparenza fiscale:

“Il Common Reporting Standard ha avuto molto successo nella lotta all’evasione fiscale internazionale. Nel 2021, oltre 100 giurisdizioni si sono scambiate informazioni su 111 milioni di conti finanziari, per un patrimonio totale di 11 trilioni di euro”, ha affermato il segretario generale dell’OCSE Mathias Cormann. “La presentazione odierna del nuovo quadro di riferimento per le criptovalute e le modifiche al Common Reporting Standard garantiranno che l’architettura della trasparenza fiscale rimanga aggiornata ed efficace”. In questo senso, il CARF garantirà la trasparenza rispetto alle transazioni di criptovalute, scambiando automaticamente tali informazioni con le giurisdizioni di residenza dei contribuenti su base annuale, in modo standardizzato simile al CRS.
 

Nulla potrà sfuggire all CARF

Il CARF prenderà di mira qualsiasi rappresentazione digitale del valore che si basa su un registro distribuito protetto crittograficamente o su una tecnologia simile per convalidare e proteggere le transazioni. Le entità o le persone che forniscono servizi che effettuano transazioni di scambio in criptovalute per o per conto dei clienti saranno obbligate a segnalarle ai sensi del CARF. Il CARF contiene inoltre regole modello che possono essere recepite nella legislazione nazionale e commenti per aiutare le amministrazioni nell’attuazione. 

Nei prossimi mesi, l’OCSE porterà avanti i lavori sugli strumenti giuridici e operativi per facilitare lo scambio internazionale di informazioni raccolte sulla base del CARF e per garantirne un’attuazione efficace e diffusa, compreso il calendario per l’avvio degli scambi nell’ambito del CARF .

 

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