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Previsione DOGE: Il prezzo vola dopo l’ennesimo tweet di Elon Musk

Musk cita di nuovo il DOGE su Twitter e il prezzo del token puntualmente risponde crescendo del 2% circa nelle ultime 24 ore. Lo fa stavolta, rispondendo a un utente su Twitter, non uno qualsiasi ma uno con cui Musk era stato coinvolto per via di una cattiva gestione del personale una volta diventato CEO.

Musk chiama, DOGE risponde


In passato ha tenuto banco la storia dello scandalo di Musk che aveva licenziato un dipendente disabile di Twitter. Non è dato sapere se si sia trattato di un malinteso o di una montatura. Fatto sta che dopo il primo scambio di battute avvenuto a marzo Musk e il dipendente di Twitter, Haraldur Thorleifsson, sono diventati amici, per lo meno sui social.

È arcinota la passione di Elon Musk per Dogecoin e per le memecoin in generale e ogni volta che cita o interviene a proposito, milioni di dollari si spostano da un piatto all’altro.

Di recente, Musk ha risposto a un tweet dell’utente che su Twitter si fa chiamare “Halli” (@iamharaldur). Nel tweet si parlava di varie fedi religiose e di ateismo. Al che, il capo di Twitter ha commentato e condiviso una battuta su Dogecoin.

Dogecoin ha reagito prontamente alla citazione e il prezzo è salito di quasi il 2% in 24 ore. In pratica, Musk ha citato la memecoin rispondendo al post i Halli, definendo un ateo come un dislessico, agnostico e smemorato che crede nelle criptovalute e sta sveglio tutta la notte pensando a Doge.

Il tweet ha suscitato la reazione entusiasta dei possessori di Dogecoin. Jeffrey Phillips, però, che spesso ha criticato Musk su Twitter, ha rimproverato il CEO per aver fatto una battuta sul dipendente disabile.

Il caso del dipendente che ha chiesto a Twitter risposte che HR non sapeva dare


“Halli”, è un dipendente disabile di Twitter di nome Haraldur Thorleifsson, il quale in passato ha avuto un problema con Elon Musk che si è risolto anche grazie a un concitato scambio di battute su Twitter.

Musk ha accusato il colpo e ha dovuto scusarsi pubblicamente per la sua condotta e quella della compagnia che presiede. A dirla tutta, non è chiaro nemmeno se Halli sia ancora un dipendente di Twitter.

La storia dello scandalo di Musk con un dipendente disabile che lavorava per Twitter è successa all’inizio di quest’anno. Halli si è rivolto a Musk su Twitter, dichiarando di non poter svolgere il proprio lavoro in Twitter per motivi tecnici: non riusciva ad accedere al terminale.

Non riuscendo a ottenere informazioni sul possibile licenziamento da parte del dipartimento di risorse umane di Twitter, Halli ha taggato Musk direttamente per chiedere se fosse stato licenziato. In quel caso avrebbe voluto essere pagato per il lavoro svolto fino a quel momento.

Musk ha quindi chiesto che tipo di lavoro svolgesse Halli e ha preteso degli screenshot come prova.

Ha dichiarato che negli ultimi quattro mesi Halli non ha svolto alcun lavoro per via della distrofia muscolare che lo affligge. Inoltre, Musk ha aggiunto che questa persona fosse “benestante”.

La storia ha fatto il giro dei media, comprese le testate di informazione tradizionale, e Musk ha dovuto affrontare le conseguenze delle sue azioni.

È emerso che Twitter aveva acquisito la start-up di Halli, chiamata Ueno, e che quest’ultimo era stato assunto da Twitter nel 2021. Questo e altri dettagli emersi su Haraldur Thorleifsson hanno spinto Musk a scusarsi. Ha twittato che Thorleifsson stava valutando la possibilità di rimanere in Twitter. Musk e Thorleifsson hanno fatto pace?

Sembra però che tutti i problemi tra Halli e Musk siano stati risolti e che quanto accaduto oggi non sia uno sfottò, ma solo l’ennesima battuta su Doge che Musk non riesce a trattenere. Oltre al suo particolare amore per i meme.

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