Previsione valore Dogecoin: DOGE alle stelle, Musk conferma i pagamenti su Twitter – Quando DOGE a 1$?
Il prezzo del Dogecoin ha fatto un balzo in avanti dell’8% oggi, e va a 0,092839$ dopo la notizia di ieri secondo cui Musk, ora proprietario di Twitter, ha dato il via all’integrazione dei pagamenti sul social.
Ora DOGE registra un rialzo dell’11% in due settimane e del 32% all’annuncio della buona nuova. Il mercato si frega le mani ed è certo che DOGE sarà uno dei metodi di pagamento consentiti su Twitter.
Da tempo si attendeva la notizia dell’integrazione dei pagamenti in DOGE su Twitter vista la propensione verso la crypto del nuovo boss. Gli effetti positivi sui prezzi di DOGE si possono solo immaginare.
Pare però che nessuno abbia ancora fatto esplicito riferimento a Dogecoin, tra l’altro Twitter starebbe lavorando a una propria valuta digitale e questo non gioca a favore dell’adozione di DOGE come metodo di pagamento sulla piattaforma social.
Previsione valore Dogecoin: quando DOGE a 1$?
Il grafico di DOGE mostra chiaramente il breakout dell’altcoin, l’indice di forza relativa (viola) va a 70 grazie al rinnovato slancio. Bene anche la media mobile a 30 giorni (rosso) che supera quella a 200 giorni (blu), indicando ancora una volta che è in corso un breakout del quale non è dato conoscere la durata.
Come accennato, il rally di oggi si deve a un articolo pubblicato ieri sul sito della testata economica Financial Times. Alcuni addetti ai lavori confermano che Twitter ha ripreso di nuovo in mano il progetto di accettare pagamenti e che per farlo ha richiesto le licenze necessarie negli Stati Uniti.
Il rapporto menziona anche che i servizi di pagamento di Twitter saranno “realizzati in modo da poter includere le funzionalità crypto in un secondo momento”. In tutto l’articolo, questo è il solo riferimento alle criptovalute, ma tanto è bastato per innescare un rally di DOGE che ha raggiunto il picco in 24 ore di 0,095126$, e un minimo in 24 ore di 0,085494 dollari, generando un profitto dell’11%.
Quindi, nessun riferimento a DOGE da parte delle fonti del Financial Times. Sembra che intanto Twitter stia cercando di aprirsi la strada verso l’attivazione dei pagamenti in valuta corrente, visto che su questo ostacolo si è scontrato in passato Facebook-Meta, e che Twitter potrebbe essere il prossimo social a incappare in questo tipo di limite normativo.
Insomma, sembra quantomeno prematuro iniziare a fare scorta di DOGE nella speranza che presto il prezzo possa arrivare a 1$. In più, nelle scorse settimane è girata la voce secondo cui in cantiere ci sia il progetto di una cosiddetta “Twitter Coin”, una moneta digitale, secondo quanto riferito, nativa della piattaforma e che quindi potrebbe dare il ben servito a Dogecoin (o qualsiasi altra criptovaluta).
Va detto che è molto probabile che Elon Musk sceglierà di includere pagamenti crypto per Twitter una volta risolte le beghe legali, anche se potrebbero volerci anni. E, anche questo è certo, ci sono alte possibilità di crescita per DOGE se Twitter dovesse integrarla.
Ecco perché i sostenitori di DOGE continuano a puntare alla cifra tonda come obiettivo a medio/lungo termine per il prezzo dell’altcoin.
D’altra parte, gli osservatori esterni alla community di Dogecoin sono più cauti e propongono obiettivi più realistici. Lo scorso dicembre alcuni esperti avevano previsto che DOGE avrebbe chiuso l’anno a 0,08$ (in realtà ha chiuso a circa 0,07$), e che entro il 2025 potrebbe arrivare a 0,19$.
Inutile dire che obiettivi così prudenti potrebbero deludere i sostenitori di DOGE. Ma in questo momento non esiste nessuna certezza riguardo l’adozione da parte di Twitter e quindi questi potrebbero essere la stima più accurata sulla quale dovrebbero basarsi i possessori di DOGE.
Non vogliamo dire che l’andamento di DOGE dipenda solo da Twitter. Alla fine dell’anno la quotazione su Bitstamp, per CoinMarketCap il quinto exchange per volume, ha portato a un breve rally.
Insomma, DOGE ha il potenziale per cavarsela da sé e non serve aspettare che venga Elon Musk in groppa al cavallo per salvarne i prezzi.
Le criptovalute sono altamente volatili e non regolamentate. Nessuna tutela del consumatore. Potrebbe essere applicata una tassa sugli utili.
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Disclaimer: La sezione Industry Talk presenta approfondimenti di operatori del settore crittografico e non fa parte dei contenuti editoriali di Cryptonews.com.
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