Ripple sblocca 1 miliardo di XRP – Rischio di centralizzazione?

Gaia Rossi
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Ripple

Il primo maggio si è rivelato un giorno particolarmente importante per Ripple, la società blockchain con sede a San Francisco. L’azienda ha sbloccato 1 miliardo di XRP dal deposito a garanzia, per un valore di 469,6 milioni di dollari.

Questa mossa è l’ultimo passo di una serie di rilasci mensili già avviati dal dicembre 2017, progettati per garantire la stabilità del token e dell’intero ecosistema in espansione.

E se gli XRP rilasciati non verranno utilizzati, torneranno nel deposito a garanzia, prolungando così il programma di rilascio.

Rischio di centralizzazione?


Il fatto che Ripple abbia il controllo sulla maggior parte degli XRP in deposito ha  suscitato diverse preoccupazioni riguardo una possibile centralizzazione, visto che si teme che questo elevato grado di controllo da parte di una sola entità possa minare i principi di decentralizzazione su cui si basano molte crypto, come ad esempio Bitcoin.

Inoltre alcuni investitori temono che la grande quantità di XRP rilasciata ogni mese possa essere utilizzata per manipolare il valore del token.

Ripple si difende


Ripple si è sempre difesa sostenendo che la sua strategia di deposito a garanzia è progettata per garantire la stabilità del token. Inoltre le ottime performance del primo trimestre del 2023 lasciano intendere che l’azienda sta guadagnando successo con la sua strategia.

Infatti Ripple ha registrato un’impennata nelle vendite di XRP, con un fatturato totale di 361,06 milioni di dollari, un aumento notevole rispetto ai 226,31 milioni di dollari del quarto trimestre del 2022. Anche l’attività on-chain del Ledger XRP ha registrato una buona performance, con una notevole crescita dei volumi sugli exchange decentralizzati e centralizzati.

 

 

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