La legge russa sulle cripto sta prendendo una forma confusa

Tim Alper
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Un quotidiano russo afferma di aver visto una copia del tanto atteso disegno di legge "Sulle risorse finanziarie digitali", un atto legislativo che potrebbe decidere il destino delle criptovalute nel paese. Tuttavia, gli esperti locali non concordano sul significato esatto di questo progetto.

Source: iStock/Ivan Vislov

La RBC afferma che "due fonti a conoscenza della questione" hanno confermato l’autenticità del documento, che è stato elaborato da una commissione parlamentare.

E sembra che Mosca sia pronta a consentire agli operatori di acquistare e vendere sugli exchange domestici le "attività finanziarie digitali" (ad esempio obbligazioni tokenizzate e azioni, ma non immobili tokenizzati o criptovalute come Bitcoin) originate al di fuori della Russia. La possibilità di effettuare transazioni in Russia utilizzando risorse finanziarie digitali all’estero non è stata menzionata nella prima incarnazione del disegno di legge.

Fondamentalmente, afferma il media, non vi è alcuna menzione di termini come "token" nella legislazione, mentre le "risorse finanziarie digitali", secondo il parere gli esperti intervistati da RBC, possono essere interpretate in diversi modi. Inoltre, gli esperti sono confusi su un altro nuovo termine nel progetto: "valute digitali". Non è chiaro cosa significhi esattamente e come potrebbe influenzare il trading di criptovalute in Russia.

In entrambi i casi, la RBC cita Anatoly Aksakov, il capo della commissione parlamentare per le finanze, affermando che se il disegno di legge fosse approvato, potrebbe essere approvato dalla Duma e trasformato in legge entro la fine dell’anno.

Ma la Banca centrale russa- forse l’avversario più verace di tutte le questioni legate alla criptovaluta nel paese – si è astenuto dal commentare la storia.

I lettori con memoria lunga possono ricordarsi che la prima lettura di "On Digital Assets" ottenne l’approvazione della Duma nel lontano maggio 2018.

Da allora ciò che è seguito è stato un giro alla cieca apparentemente senza fine, con forze pro-blockchain che si sono scontrate contro un muro di mattoni a forma di banca centrale, che secondo quanto riferito è a favore di una cripto-repressione in stile cinese.

Finora ci sono stati molti falsi albori e ritardi nella seconda lettura del disegno di legge, ma per gli esperti russi, l’ultimo sviluppo di questa lunga saga è decisamente positivo.

Una possibile lettura è il fatto che gli exchange di criptovalute avranno bisogno di un serio sostegno finanziario se intendono fare affari in Russia.

Il progetto di legge stabilisce che l’exchange dovrà dimostrare di possedere un capitale e un patrimonio netto di almeno 788.000 USD e che i suoi fondatori devono possedere più del 5% delle azioni della società. Gli exchange di criptovaluta legalmente approvati dovranno inoltre dimostrare di disporre di un’adeguata struttura di gestione, di un gruppo di controllo interno e di sistemi di gestione dei rischi.