I trader di criptovalute russi possono essere costretti a dichiarare i guadagni al fisco

Tim Alper
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Il parlamento russo, la Duma di Stato, discuterà un nuovo progetto di legge che costringerebbe i russi a dichiarare guadagni e partecipazioni da asset "elettronici" su piattaforme con sede all’estero, in una mossa che potrebbe avere un potenziale impatto sui trader di criptovalute.

Source: Adobe/Alexandr Blinov

Sebbene labozza di legge non faccia menzione specifica alle critpo (o fiat), preferendo un linguaggio vago sulle risorse "elettroniche", propone di richiedere ai cittadini di fare una dichiarazione all’autorità fiscale della nazione se il volume annuale delle loro transazioni sulle piattaforme digitali "d’oltremare" dovesse superare i 7.730 dollari.

Tuttavia, i termini del disegno di legge sembrano dare ai legislatori o al Servizio fiscale federale (FTS) la possibilità di applicare le regole al portafoglio cripto e agli account degli exchange.

Dmitriy Zaikov, un consulente per gli investimenti in criptovaluta residente a Mosca, ha detto a Cryptonews.com che il disegno di legge è stato forse progettato per essere "deliberatamente poco chiaro" nel suo uso della terminologia e ha aggiunto,

"Ancora una volta, nessuno sa esattamente come FTS intenda applicare queste misure se si applicano alle critpo."

Gli autori del disegno di legge hanno scritto che le misure proposte si applicherebbero ai fondi in "portafogli elettronici stranieri" nel tentativo di "ridurre al minimo i rischi" relativi alla sicurezza informatica, al riciclaggio di denaro e al finanziamento di gruppi terroristici.

E gli autori hanno menzionato i "mezzi di pagamento elettronici" e gli utenti di "piattaforme di servizi di pagamento estere", che potrebbero essere applicati al settore delle criptovalute.
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