Russia: aziende commerciali potranno pagare in criptovalute?
Secondo quanto riferito, l’ente fiscale della Russia vuole permettere alle aziende coinvolte nel commercio transfrontaliero di accettare le criptovalute come forma di pagamento – e anche di pagare gli esportatori stranieri in criptovalute. E la Banca Centrale ha affermato che il rublo digitale potrebbe essere pronto già dal prossimo anno.
Il progetto di legge sulle criptovalute
Izvestia ha affermato di aver visto i commenti presentati dal Servizio Federale Tributario (FNS) in risposta al progetto di legge sulle criptovalute del Ministero delle Finanze – che suggerisce di regolare l’industria, mettendo dei limiti alla spesa annuale degli investitori al dettaglio in criptovalute, e di controllare (oltre a tassare) i miner.
Secondo il rapporto, il FNS ha suggerito di fare un’eccezione legale ad una disposizione chiave nel progetto di legge, che vieterebbe l’uso di criptovalute per pagare beni e servizi. Il FNS ha suggerito che le imprese siano esentate dalla legge e ha aggiunto la seguente clausola del progetto:
“Le persone giuridiche saranno autorizzate a pagare beni, lavori, servizi nell’ambito di contratti di commercio estero e ricevere proventi da entità straniere in valute digitali”.
“Valute digitali” è solo uno dei molti termini ombrello utilizzati dai ministeri e dai legislatori russi per riferirsi alle criptovalute.
Il rapporto ha affermato che il Ministero delle Finanze “supporta parzialmente” la proposta, e ha indicato che richiederebbe un’ulteriore elaborazione, discussione e – eventualmente – chiarimento legislativo.
Gli esperti hanno dichiarato che l’attuazione della proposta potrebbe migliorare il commercio con “i paesi amici della Russia in cui le criptovalute sono riconosciute come valuta legale”. Al momento, quella lista è incredibilmente sottile, ma certamente sembra essere che alcuni commercianti internazionali abbiano scelto di eludere le sanzioni guidate da Washington pagando le merci in criptovalute. Per esempio, il Venezuela sembra aver accumulato una “scorta” di bitcoin (BTC) ed ethereum (ETH) provenienti da quelli che sembrano essere accordi di esportazione di petrolio.
Tuttavia, gli stessi esperti hanno affermato che le criptovalute non sarebbero probabilmente utilizzate come un tentativo di eludere le sanzioni occidentali nel commercio transfrontaliero – ma piuttosto per facilitare gli insediamenti in casi di commercio non sanzionato dove è “impossibile condurre transazioni in dollari ed euro”.
In arrivo il Rublo Digitale
Nel frattempo, le sanzioni sulla Russia a causa della sua invasione dell’Ucraina probabilmente accelereranno il progresso del rublo digitale, mentre la nazione cerca di creare un sistema economico in grado di far fronte a un congelamento globale.
Reuters ha riferito che il governatore della Banca centrale Elvira Nabiullina ha affermato che il rublo digitale è già in fase di test in vista di un progetto pilota più ampio da avviare nel 2023.
E’ stata citata per aver dichiarato alla Duma di Stato:
“Il rublo digitale è tra i nostri progetti prioritari. Abbiamo creato abbastanza rapidamente un prototipo. […] Ora stiamo facendo dei test con le banche e l’anno prossimo avremo gradualmente delle transazioni pilota”.
Nabiullina ha anche spiegato che la Banca centrale mira ad aumentare il numero di paesi che fanno uso della sua piattaforma di carte bancarie MIR – la sua alternativa fatta in casa a Visa e MasterCard, entrambe le quali hanno interrotto le operazioni in Russia.
Nel frattempo, in Bielorussia, che sostiene la Russia nella sua guerra contro l’Ucraina, il Ministero della Giustizia ha definito una nuova legge che permetterà alla polizia di sequestrare criptovalute in caso di crimini. Belta ha riferito che a partire da metà maggio, gli ufficiali giudiziari saranno in grado di sequestrare criptovalute “se, nel quadro del procedimento di esecuzione, si stabilisce che il debitore ha criptovalute”.
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