Saltano i contratti di sponsorizzazione sportiva 2023 per colpa dell’inverno crypto

Marcello Bonti
| 3 min read

L’inverno crypto ha mietuto vittime anche in contesti non strettamente legati al mercato e ha fatto saltare i contratti di sponsorizzazione delle principali squadre sportive.

In passato le sponsorizzazioni hanno permesso alle compagnie di guadagnare visibilità e raggiungere con facilità il pubblico dando loro input sulle crypto su cui investire. Sono diverse le società sportive e gli eventi, compresi gli stadi, che hanno visto comparire i loghi delle principali crypto e imprese associate, come nel caso di FTX che aveva ottenuto un contratto per rinominare lo stadio di Miami.

La National Basketball Association, NBA, ha ottenuto qualcosa come 1,64 miliardi di dollari dai contratti di sponsorizzazione per la stagione 2021-2022. Circa il 12,50% in più rispetto all’anno precedente.

Cinque brand, Crypto.com, Webull, Coinbase, FTX e Socios, si sono contesi il 92% del mercato delle sponsorship dell’NBA, comprese alcune tra i principali team.

Crypto.com si è aggiudicata i diritti naming rinominando lo stadio dei Los Angeles Lakers, con un affare da 700 milioni di dollari in 20 anni stando alle voci che circolano. L’exchange è diventato sponsor di maglia anche dei Philadelphia 76ers per oltre 10 milioni di dollari all’anno.

Nel 2021, i Dallas Mavericks annunciavano che avrebbero accettato Dogecoin per i biglietti e il merchandising. Ma questo non fa notizia, dato che il proprietario della squadra, Mark Cuban, è un convinto sostenitore delle criptovalute.

Fin dove si sono spinte le crypto con gli altri sport


Ben prima che il mercato diventasse esplosivo, nel 2019, la scuderia di Formula 1 Red Bull Racing ha stretto una partnership con la società di criptovalute FuturoCoin. Altri gruppi come Ferrari e Mercedes hanno collaborato con Velas blockchain e FTX.

Ci sono state poi grosse partecipazioni ad eventi sportivi di rilievo con l’acquisto di spazi pubblicitari. Come nel caso di Coinbase che è apparso per una manciata di secondi durante la carrellata di spot del Super Bowl. FTX ha realizzato uno spot con le stelle della NFL come Patrick Mahomes e Tom Brady, quest’ultimo poi tirato in ballo nel caos generato dalla bancarotta dell’exchange.

Le società di criptovalute hanno speso ovunque e dappertutto. In breve, fino allo scorso ottobre, le spese dei brand legati al mondo crypto per le pubblicità negli USA ammontavano a 223 milioni di dollari. Rispetto all’anno precedente, secondo MediaRadar, l’aumento è stato del 150%.

Il 2022 è stato l’anno più nero


Il susseguirsi dei crac che ha caratterizzato il 2022 e che continua a riflettersi anche nei primi mesi dell’anno ha segnato una svolta. Dopo il tracollo di FTX, l’effetto domino innescato ha determinato un calo drastico della capitalizzazione del mercato che è sceso sotto la soglia del trilione di dollari.

Il cosiddetto “inverno crypto”, combinato con una più generale recessione economica che ha fatto salire inflazione e costo della vita, ha generato grossa incertezza sul mercato. Hanno subito gravi perdite colossi come Coinbase, Crypto.com e Binance. Le imprese hanno adottato drastiche politiche di contenimento, licenziando e riducendo le spese di marketing.

Secondo MediaRadar, nel terzo trimestre dello scorso anno i principali inserzionisti crypto hanno speso solo 35 milioni di dollari in pubblicità. Si tratta di un calo dell’80% rispetto al primo trimestre.

Nessun contratto crypto nelle sponsorship di quest’anno


L’edizione del Super Bowl LVII di quest’anno ha visto uno scenario completamente diverso. Quest’anno i principali inserzionisti sono state le aziende produttrici di alcolici e alimenti.

Lo stesso è avvenuto anche per gli altri eventi di rilievo, da cui sono scomparsi i grandi nomi del settore crypto. In particolare la Formula Uno che l’anno scorso aveva uno sponsor crypto per tutte le scuderie, quest’anno solo il 60% dei partecipanti ha uno sponsor crypto e pare che il tasso sia destinato a diminuire ancora.

La Ferrari ha reciso il contratto pluriennale con Velas Blockchain, mentre Red Bull ha interrotto il suo rapporto con Tezos.

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