Sam Altman, CEO di OpenAI, ottiene un finanziamento di 100 milioni di dollari per Worldcoin

Sauro Arceri
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L’imprenditore tecnologico Sam Altman, CEO di OpenAI, sarebbe sul punto di assicurarsi investimenti per 100 milioni di dollari da “investitori esistenti e nuovi”. Questi fondi saranno destinati allo sviluppo del progetto di criptovaluta Worldcoin.

Citando fonti anonime che hanno familiarità con la questione, un rapporto del Financial Times di lunedì ha affermato che Worldcoin è in “trattative avanzate” con un gruppo di investitori che insieme dovrebbero contribuire con circa 100 milioni di dollari per l’ulteriore sviluppo del progetto.

Tra gli investitori esistenti in Worldcoin figurano Andreessen Horowitz, meglio conosciuto come a16z, il conglomerato di criptovalute Digital Currency Group (DCG) di Barry Silbert e Coinbase Ventures, solo per citarne alcuni.

Criptovalute in cambio di scansioni dell’iride


Worldcoin è un ambizioso progetto di criptovaluta che si basa sulla raccolta di scansioni dei bulbi oculari delle persone in cambio di pagamenti in criptovaluta.

In passato, diversi rapporti hanno suggerito che Sam Altman, che è anche l’amministratore delegato dell’azienda di intelligenza artificiale di grande successo OpenAI, è stato coinvolto in Worldcoin a causa del suo interesse per il reddito di base universale (UBI), che ritiene Worldcoin possa abilitare.

Il progetto è stato particolarmente attivo, soprattutto in molti Paesi in via di sviluppo, ma Altman ha ricevuto numerose critiche dalla comunità crypto in generale; il progetto Worldcoin si basa infatti sull’archiviazione di informazioni personali sensibili, raccolte da persone che potrebbero non comprendere appieno la portata di quello a cui stanno partecipando e le potenziali conseguenze che il progetto potrebbe avere.

Il progetto Worldcoin potrebbe portare a scenari distopici


Tra coloro che hanno mosso critiche c’è il leaker (o whistleblower) della NSA Edward Snowden, che quando Worldcoin è stato lanciato per la prima volta ha affermato che i dati biometrici non dovrebbero essere utilizzati per alcuno scopo, sostenendo che “il corpo umano non è un biglietto da visita”.

Nel tweet (riportato a seguire), Edward Snowden pone l’accento sul fatto che il progetto Worldcoin produrrà un database globale con le scansioni dell’iride delle persone. Gli sviluppatori del progetto minimizzano le potenziali implicazioni per la privacy dicendo semplicemente che “le scansioni saranno successivamente cancellate”. Snowden ha quindi risposto:

“Sì, le scansioni saranno cancellate, ma gli hashes prodotti dalle scansioni saranno comunque salvati, e questi potranno essere usati in seguito come strumento comparativo per l’identificazione in future scansioni. Non catalogate i bulbi oculari e non usate i dati biometrici per i software anti-frode, anzi, non utilizzateli per niente”.

Nel marzo dello scorso anno, è stato riferito che Worldcoin si era ritirata da diversi Paesi a causa di problemi tecnici e inerenti la privacy.

Commentando gli sviluppi dell’epoca, Alex Blania, un altro dei co-fondatori di Worldcoin, ha ricordato che l’azienda è ancora “una società di Serie A, non un Uber”.

“Le cose non sono perfette”, ha detto Blania all’epoca.

 

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