Sam Bankman-Fried avrebbe donato più di 1 miliardo di dollari ai democratici: a dichiararlo è Elon Musk

Ruholamin Haqshanas
| 2 min read

 

Sembra proprio che Elon Musk non possa fare a meno di trovarsi al centro delle polemiche. L’ultima è stata scatenata da una recente dichiarazione circa la donazione di $ 1 miliardo versata dall’ex CEO di FTX, Sam Bankman-Fried, al Partito Democratico degli Stati Uniti. Alcuni utenti della comunità delle criptovalute hanno criticato Musk accusandolo di speculare sull’argomento, in quanto la sua dichiarazione sarebbe “irresponsabile e priva di qualsiasi fondatezza”.

Il tweet della discordia

Tutto ha avuto inizio con un tweet di Will Manidis, nel quale il CEO e co-fondatore di ScienceIO riporta che Sam Bankman-Fried ha eseguito “una delle operazioni con il ROI più alto di sempre”: una donazione da 40 milioni di dollari effettuata al solo scopo di evitare la prigione dopo il furto di oltre $ 10 miliardi di fondi degli investitori di FTX.
 


Al tweet di Manidis, Elon Musk ha replicato a sua volta esternando i suoi dubbi e affermando, in un altro tweet, che probabilmente la cifra donata non sarebbe di $ 40 milioni ma supererebbe il miliardo di dollari.
 

Secondo quanto dichiarato da Elon Musk, la cifra di $ 39.884.256 milioni versata ai democratici sarebbe soltanto “Il numero divulgato pubblicamente. Il suo effettivo sostegno alle elezioni democratiche è probabilmente superiore a $ 1 miliardo. I soldi sono andati da qualche parte. Dove sono finiti?”


La reazione di buona parte degli utenti di Twitter è stata critica a causa del tono probabilistico dell’affermazione di Elon Musk, che non avrebbe prodotto alcuna prova a sostegno della sua affermazione.

La reazione di Sam Bankman-Fried

Dal canto suo Sam Bankman-Fried si è sempre vantato con orgoglio delle sue donazioni al Partito Democratico ma ha comunque taciuto un particolare molto importante, ovvero che ha fino a poco tempo fa ha effettuato donazioni per lo stesso importo anche al Partito Repubblicano, alimentando così le casse di entrambi gli schieramenti in corsa alle elezioni.

Interrogato in merito alla questione, SBF ha risposto di avere offerto analoghe somme di denaro anche ai repubblicani ma si è difeso sulla mancata divulgazione adducendo come scusa il comportamento degli stessi giornalisti che, a suo dire, “vanno fuori di testa se fai una donazione ai repubblicani perché sono tutti super liberali”, e lui non voleva litigare con nessuno.

Riguardo il reale importo delle donazioni, inoltre, ad avallare l’ipotesi di Elon Musk ci sarebbe anche la decisione della Corte Suprema del 2010 nel caso Citizens United, che permette ai cittadini di eseguire donazioni ai politici in modo del tutto anonimo.

Il caso FTX e le pesanti implicazioni dell’accusa di Musk

Questa piccola bufera arriva al culmine dell’ondata di indignazione nei confronti di Sam Bankman-Fried, che non è stato ancora interrogato dai legislatori in merito all’istanza di fallimento di FTX.

Elon Musk non ha mai nascosto la sua mancanza di fiducia nei confronti di Sam Bankman-Fried, ma questa sua recente affermazione sul reale importo della donazione al Partito Democratico rappresenta una grave accusa. La principale implicazione, infatti, è che il candidato democratico alla presidenza degli Stati Uniti sarebbe stato finanziato con i fondi rubati di FTX.
 

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