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L’ultima mossa della SEC rimette in discussione il futuro di Ripple

La decisione del giudice Torres nella sentenza relativa al caso Ripple contro SEC ha dato una ventata di speranza a XRP e all’ambiente crypto in generale. Però la Commissione di vigilanza sui mercati azionari USA che in un primo tempo sembrava non voler ricorrere, pare intenzionata a cambiare la situazione.

Insomma, potrebbe riprendere la battaglia legale contro XRP. L’esito della tanto discussa controversia legale tra l’ente di vigilanza sui mercati e l’importante compagnia che opera pagamenti su blockchain è destinato a fare giurisprudenza. In futuro, le prossime cause intentate dalla SEC alle compagnie crypto potrebbero trovare nella sentenza appena emessa dalla Torres, l’esempio a cui appellarsi.

Stando a una recente dichiarazione ufficiale, la Commissione avrebbe espresso la propria insoddisfazione relativa ad alcuni passaggi della sentenza e ha dichiarato di stare valutando di richiedere una revisione del caso.

All’indomani della sentenza, il prezzo di XRP è aumentato in maniera consistente. Il token è diventato la quarta criptovaluta in termini di valore di mercato, aumentando del 55% dall’annuncio della decisione.

La SEC non è soddisfatta della decisione del Tribunale

L’esito della battaglia legale tra Ripple e la Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti rappresenta un importante spunto per la definizione delle regole sulle criptovalute negli Stati Uniti.

Per questo motivo, forse, la SEC sembra non volerla dare vinta e continua a esprimere la propria insoddisfazione rispetto alcuni passaggi della decisione. Ha comunicato inoltre di stare valutando un possibile ricorso.

L’avvocato John E. Deaton, noto sostenitore di Ripple, ha dichiarato che anche se la SEC dovesse presentare un secondo ricorso, XRP non sarebbe in pericolo nel prossimo futuro.

Deaton sostiene che un eventuale ricorso oggi, richiederebbe almeno due anni prima che un tribunale di grado superiore possa prendere una decisione. Durante questo periodo, la decisione del giudice Analisa Torres sarà legalmente vincolante per tutte le parti interessate.

L’avvocato ha poi evidenziato un altro scenario interessante.

Secondo Deaton, anche se un giudice di un tribunale di grado superiore evidenziasse difetti nell’applicazione da parte di Torres del terzo criterio del Test di Howey, ciò non garantirebbe una vittoria per la SEC.

In tal caso, il giudice Torres, secondo Deaton, potrebbe valutare la circostanza facendo riferimento agli altri due criteri, più difficili da soddisfare.

Il nodo della questione: il test di Howey

Il test di Howey viene utilizzato per determinare legalmente se una transazione tra due parti si può considerare alla stregua di un titolo azionario.

Secondo il test, per poter considerare un titolo azionario una transazione è necessaria la presenza di un investimento di denaro in un’impresa comune con l’aspettativa di ottenere profitti derivanti dagli sforzi di altri.

La recente decisione ha stabilito che la vendita al pubblico di XRP non può essere considerata un titolo perché i singoli acquirenti non possono conoscere le intenzioni di Ripple e quindi si soddisfa il terzo criterio del test di Howey.

La decisione è diventata una questione controversa criticata in particolare dall’ex funzionario della SEC John Reed Stark.

Sta di fatto che all’indomani della sentenza, il successo di XRP è aumentato. Il token è diventato la quarta criptovaluta in termini di valore di mercato, aumentando del 50% dall’annuncio della decisione. XRP è attualmente scambiato a 0,69 dollari.

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