Secondo questo analista Bitcoin è pronto per il cimitero delle criptovalute
Perché siamo affidabili?
La crisi del mercato crypto, oltre a portare ingenti perdite, ha cominciato a dare voce a chi si è sempre scagliato contro Bitcoin e le criptovalute.
Non c’è quindi da stupirsi se in questi giorni è tornato a parlare anche Peter Schiff, noto detrattore di Bitcoin, sempre pronto a regolare commenti epici, almeno secondo lui.
L’ultima provocazione è arrivata attraverso un post pubblicato oggi su X. Un noto analista ha osservato che, sulla base delle recenti performance, l’asset si sta dirigendo verso quello che lui descrive come un “cimitero”.
Schiff ha espresso frustrazione riguardo all’atteggiamento di chi detiene Bitcoin, accusandolo di negare l’evidenza. Sostiene inoltre che molti possessori di Bitcoin non riescono a capire la gravità della situazione, paragonando il loro ottimismo a “qualcuno che fischia davanti al cimitero delle criptovalute”.
Based on the comments on my posts, #Bitcoin #HODlers are in denial. You guys are whistling past a #crypto graveyard. Don't say I didn't warn you.
— Peter Schiff (@PeterSchiff) August 4, 2024
Il fondatore di Euro Pacific Asset Management ha ribadito le sue critiche anche in un altro post, suggerendo che il crollo di Bitcoin dimostra perché BTC non può essere considerato una riserva di valore al pari dell’oro: “Il crollo di #Bitcoin di questo fine settimana è un esempio del perché il Bitcoin non sarà mai una riserva di valore per nessun grande governo o banca centrale“.
As I warned #Bitcoin has taken out the March low. It's now trading $51K. That's a 20% decline from where it was trading when the #BitcoinETFs closed on Friday. So this is a #Crypto Black Monday. Look out below! https://t.co/CK1rHutgly
— Peter Schiff (@PeterSchiff) August 5, 2024
“Un asset di riserva deve avere una volatilità relativamente bassa perché deve essere prontamente vendibile in caso di necessità. Non può schiantarsi più degli asset che deve coprire“, ha aggiunto.
L’impatto degli ETF Spot su Bitcoin
Il calo degli ultimi mesi non deve far dimenticare la grande corsa di BTC che è proseguita anche dopo l’approvazione degli ETF a gennaio che ha dimostrato anche il grande interesse istituzionale verso l’asset digitale.
Secondo Schiff questi fattori potrebbero però non essere sufficienti a sostenere il valore di Bitcoin di fronte alla continua volatilità del mercato.
Le sue osservazioni giungono in un momento di grande volatilità nel mercato delle criptovalute, dovuto alle crescenti preoccupazioni per un conflitto in Medio Oriente e per una possibile recessione degli Stati Uniti.
Analisi del prezzo di Bitcoin
Nel frattempo, i “tori” di Bitcoin stanno lottando per mantenere il prezzo al di sopra dei 51.700 dollari. Nel momento in cui scriviamo Bitcoin viene scambiato a 50.986 dollari, con perdite giornaliere di quasi il 15%. Su un orizzonte temporale settimanale, il BTC è sceso del 25%.
Allo stato attuale, l’attenzione degli investitori è rivolta verso il livello dei 49.000 e 50.000 dollari. Una discesa oltre questi livelli innescherebbe un nuovo calo, mentre una ripresa sostenuta oltre questa soglia traghetterebbe il mercato in acque più tranquille.
Molto dipenderà anche dalla situazione geopolitica. Notizie di guerra dal Medio Oriente potrebbero far scattare un nuovo tracollo, a meno che il mercato non abbia già prezzato l’evento con il calo di oggi.
Per quanto riguarda invece Peter Schiff e le sue provocazioni, non possiamo non ricordargli che esiste un sito Internet che tiene il conto di quante volte Bitcoin è stato dato per morto, salvo poi tornare più in forma di prima.
Il sito si chiama Bitcoin Obituaries, e tiene traccia delle volte in cui Bitcoin è stato dichiarato “morto” dai media e dagli esperti. Il sito è gestito da 99Bitcoins, e raccoglie articoli e dichiarazioni che affermano la fine imminente o il fallimento definitivo di Bitcoin. Ogni volta che qualcuno dichiara la morte di Bitcoin, l’articolo viene aggiunto alla lista, insieme alla data e alla fonte.
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