Secondo questo famoso miliardario le crypto sono ormai morte negli USA

Marcello Bonti
| 4 min read

“Le criptovalute sono morte in America”.

Ne è certo l’investitore miliardario del settore tech Chamath Palihapitiya, intervenuto in un recente episodio del podcast All-In.

Per Palihapitiya il colpo di grazia alle crypto negli Stati Uniti è stato inferto dagli enti di vigilanza. Stando così le cose, i cittadini statunitensi presto non avranno più un punto di riferimento dove comprare crypto.

“Ebbene, (il presidente della Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti), Gary Gensler ha addirittura dato la colpa della crisi bancaria (il mese scorso) alle criptovalute… quindi le autorità statunitensi hanno puntato con decisione le loro armi.”

Tre banche statunitensi, tutte collegate alle criptovalute, sono crollate o sono state chiuse dalle autorità di vigilanza USA. Questo ha scatenato il timore di una crisi del settore bancario statunitense.

Le crypto minacciano l’establishment


La minaccia all’establishment rimane, secondo Palihapitiya, una tra le principali ragioni dell’intervento deciso delle autorità contro le crypto.

Le società che emettono criptovalute “sono state forse quelle che più di altre hanno minacciato l’establishment”, ha osservato. Poi ha aggiunto che le società crypto sono state anche “quelle che, a dirla tutta, hanno esercitato pressione più di qualsiasi altro ambito economico in fase di avvio”.

Quest’anno la SEC statunitense ha intensificato gli sforzi per regolamentare il settore delle crypto applicando le leggi disponibili.

Lo scorso mese la commissione ha emesso un avviso nei confronti dell’exchange Coinbase, il primo a essere anche quotato in borsa.

La Commissione ha confermato che presto intraprenderà un’azione legale contro l’exchange per “offerta di titoli non registrati”. Il riferimento, ancora una volta, è legato ai programmi di staking e alcune delle quotazioni di token.

Coinbase di recente ha citato in giudizio la SEC chiedendole di rispondere a una petizione del 2022 per ottenere regole più chiare in materia di criptovalute.

Stando a quanto reso noto, la società starebbe anche valutando la possibilità di uscire dagli Stati Uniti se la situazione normativa non dovesse migliorare.

La SEC ha anche costretto Kraken a cessare il suo servizio di staking e ha intrapreso un’azione contro l’ente che emette le stablecoin BUSD Paxos, anche qui sostenendo che BUSD sia un titolo.

Sta inoltre promuovendo il divieto per i consulenti di investimento di negoziare in criptovalute.

I buoni imprenditori pagano il prezzo del vuoto normativo


Il finanziere miliardario è certo che le imprese come Coinbase “stanno pagando il prezzo” di quello che le  imprese fraudolente come FTX hanno combinato, danneggiando la reputazione del settore delle criptovalute.

Chamath ha criticato aspramente le autorità per aver trascurato ottime imprese come Coinbase e per essersi lasciati abbindolare da quelle truffaldine come FTX.

“Coinbase ha rispettato le regole, si è messa in fila, ha cercato di fare le cose per bene. Sembra che in ogni fase del percorso, dalla composizione del consiglio di amministrazione, alla nomina dei dirigenti, al modo in cui cercano di interagire con le autorità di regolamentazione, siano stati probabilmente i più penalizzati nell’ottenere una licenza”, ha detto.

Chamath ha aggiunto che “l’exchange che si è avvicinato di più (all’ottenimento della licenza) è stato quello più fraudolento… FTX. Com’è possibile?”.

Il presidente della SEC Gensler è apparso di recente davanti al Congresso, dove è stato messo sotto torchio dai legislatori, per lo più repubblicani, per la sua posizione troppo contraria alle criptovalute.

I legislatori hanno anche insistito con Gensler sulla mancanza di chiarezza della sua agenzia nei confronti degli operatori del settore.

“La vigilanza attraverso l’applicazione delle norme esistenti non è sufficiente né sostenibile… State punendo le società di asset digitali per il presunto mancato rispetto della legge che non sanno se sarà applicabile a loro”, ha osservato Patrick McHenry, rappresentante della Commissione per i servizi finanziari della Camera.

Durante l’audizione al Congresso, Gensler si è rifiutato di chiarire se Ether (ETH) sia un titolo o meno.

Qual è la soluzione?


Alcuni congressisti intervenuti durante l’intervento del presidente della SEC Gensler hanno espresso l’opinione che gli Stati Uniti abbiano bisogno di un nuovo quadro normativo per le criptovalute. Si tratterebbe di un passaggio essenziale per dare certezze ed evitare che le società si stabiliscano all’estero.

L’Unione Europea ha appena approvato un importante pacchetto legislativo sulle criptovalute, chiamato Markets in Cryptocurrency Act (MiCA). Con questo vengono definite le regole chiave per il settore, che viene considerato come una nuova classe di asset e non si basa su regole stabilite nel XX secolo per gli asset tradizionali come azioni e obbligazioni.

Anche i principali centri finanziari asiatici, come Hong Kong, Singapore e persino Taiwan, stanno facendo passi avanti per regolamentare le criptovalute come nuova asset class. Il primo ha introdotto un nuovo regime di licenze per le società crypto.

Gli Stati Uniti devono seguire l’esempio se non vogliono perdere la presa su uno dei settori e delle innovazioni tecnologiche più promettenti di questo secolo.

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