SEC propone nuova definizione incostituzionale di exchange

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SEC exchange
Fonte: AdobeStock/Todd Taulman

 

Una recente proposta della US Securities and Exchange Commission (SEC) mira a modificare la definizione di ‘exchange‘ e di sistemi di trading alternativi (ATS) nella regolamentazione americana, ma potrebbe così creare “uno standard inappropriatamente ampio per la registrazione” che porrebbe limitazioni incostituzionali alla libertà di parola degli sviluppatori di software e dei tecnologi, secondo il think tank Coin Center di Washington DC.

La SEC ha dichiarato di voler modificare la regola 3b-16 ai sensi del Securities Exchange Act del 1934 per quanto riguarda la definizione statutaria di “exchange”, al fine di includere i sistemi che offrono gli interessi di trading non fissi e i protocolli di comunicazione per radunare acquirenti e venditori di titoli.

L’agenzia propone di modificare questa definizione da “soggetto che raccoglie ordini” e “utilizza metodi stabiliti e non discrezionali” per effettuare uno scambio, a “soggetto che riunisce compratori e venditori” e “rende disponibile” una serie di metodi per tali persone per potersi impegnare nello scambio, compresi i “protocolli di comunicazione”.

“Inoltre, la Commissione sta riproponendo gli emendamenti ai suoi regolamenti previsti dall’Exchange Act, inizialmente proposti nel settembre 2020 per gli ATS, per prendere in considerazione i sistemi che possono rientrare nella definizione di exchange a causa degli emendamenti proposti e che operano come un ATS”, a detta dell’agenzia.

Nei suoi commenti sulla proposta della SEC, Coin Center sottolinea i potenziali pericoli derivanti dal fatto che, al fine di pubblicare alcuni contenuti legati a certi discorsi, la persona sarebbe prima tenuta a pre-registrarsi come un exchange di titoli, o rischierebbe gravi sanzioni.

I rischi e l’incostituzionalità della nuova definizione di Exchange

Il think tank sostiene che l’effetto agghiacciante risultante dall'”imposizione di uno standard troppo ampio per la registrazione, abbinato a severe sanzioni per il mancato rispetto, porterà molti americani creativi e inventivi ad autocensurarsi”.

Per questo motivo, lo standard proposto “sarà immediatamente eleggibile per una contestazione pre-applicazione sulla base del Primo Emendamento”, hanno detto,

Coin Center riconosce che l’ultima parola sulla costituzionalità della definizione di exchange proposta dalla SEC apparterrà ai tribunali statunitensi.

“Tuttavia, esortiamo la Commissione a seguire i consigli dell’ex commissario [Roberta] Karmel e dell’attuale commissario [Hester] Peirce, e a restringere la portata della definizione per evitare di soffocare i diritti di parola degli americani”, secondo il think tank.

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