Square Enix investirà soprattutto nei giochi Blockchain, parola di Yosuke Matsuda

Christian Boscolo
| 3 min read

A investire nei giochi Blockchain non ci sono solo le piccole software house che cercano di aggiudicarsi un vantaggio competitivo sulla concorrenza. Da oggi debutta infatti un nuovo player di livello internazionale: Square Enix, una vera leggenda del mondo videoludico, capace di sfornare saghe immortali del calibro di Final Fantasy, Dragon Quest e Kingdom Hearts.

Final Fantasy VII, uno dei tioli più acclamati di Square Enix
Final Fantasy VII (1997), uno dei titoli più acclamati di Square Enix 

Una decisione confermata anche in questi giorni, in pieno bear market e con tante aziende in crisi; un segnale evidente che l’idea di puntare sul WEB3 ha origini lontane e ben radicate, in barba ai capricci del mercato.

Gli NFT sono un bene o un male?

Ma è anche una decisione che va oltre il parere della community videoludica che, se da una parte intravede nuovi orizzonti nell’earn to play, è comunque restia ad abbandonare l’attuale status quo. Square Enix rappresenta infatti una pietra miliare della storia videoludica e i suoi titoli hanno ammaliato migliaia di giocatori in un’epoca che aveva modelli di business lontani anni luce da quelli di oggi.  

La preoccupazione principale dei gamers odierni è che in nuovi giochi WEB3 possano trascurare l’aspetto narrativo e di sviluppo in favore della monetizzazione, come del resto è già avvenuto in passato.

Ma è indubbio che i modelli economici sono cambiati, tanto che perfino Square Enix, nel 2012, ha dovuto fronteggiare una forte crisi economica che ha portato alla nomina dell’attuale CEO Yosuke Matsuda.

Yosuke Matsuda, Ceo di Square Enix

La lettera di capodanno 

E non è un caso che sia stato proprio Matsuda, nella tradizionale lettera di capodanno, a sottolineare questo cambio epocale, disegnando una nuova rotta che sarà sempre più focalizzata su giochi web3.

Per quanto riguarda i nuovi business, abbiamo selezionato tre campi di investimento prioritari nel nostro piano aziendale a medio termine. Tra questi, siamo più concentrati sull’intrattenimento blockchain, a cui abbiamo dedicato investimenti aggressivi e sforzi di sviluppo. Guardando all’esterno, penso sia giusto affermare che la blockchain ha ottenuto un riconoscimento significativo nel 2022, come evidenziato da “Web 3.0” che è diventato una parola d’ordine saldamente consolidata tra gli uomini d’affari. Tuttavia, l’anno ha visto anche la volatilità nei mercati delle criptovalute e degli NFT (token non fungibili) che hanno seguito i drammatici cambiamenti nella macroeconomia sopra descritti. La seconda metà dell’anno, in particolare, ha prodotto una  serie di notizie negative, inclusa la scandalosa dichiarazione di fallimento di FTX a novembre.

Insomma, per Matsuda la rotta è ormai tracciata verso il Web3 e non si può cambiare. Siamo di fronte a tecnologie consolidate che, nonostante i tanti difetti, sono ormai riconosciute e utilizzate. E questo nonostante il fallimento di FTX e tutto quello che ne è derivato. 

Come ho evidenziato nella lettera di Capodanno dello scorso anno, se consideriamo i giochi tradizionali centralizzati, allora i giochi blockchain devono operare sulla base di un modello decentralizzato autosufficiente. È quel concetto, quella filosofia, che vedo essere la chiave.

Un altro concetto chiave espresso da Matsuda è quello della peculiarità dei nuovi titoli Blockchain. La decentralizzazione come una filosofia che lega tutti giocatori insieme, rendendoli partecipi delle loro azioni e quindi protagonisti.

Diversi eventi blockchain tenuti all’estero hanno recentemente prodotto discussioni su quello che rende i giochi entusiasmanti per la comunità di utenti. Il mercato è stato guidato in questa fase iniziale più dagli investitori speculativi che dai giocatori. In altre parole, il contenuto è stato creato sulla base che blockchain e NFT dovrebbero portare alla monetizzazione. Tuttavia, sulla scia della suddetta turbolenza nel settore delle criptovalute, ora c’è una tendenza a considerare la tecnologia blockchain come un mero mezzo per raggiungere un fine e a discutere di ciò che deve accadere per raggiungere il fine di offrire nuove esperienze ed entusiasmo ai clienti. Considero questo uno sviluppo molto vantaggioso per la crescita futura del settore.

Un concetto che qui viene esplicitato ulteriormente ponendo l’accento anche sulle legittime preoccupazioni dei giocatori riguardo l’eccessiva monetizzazione. Anche Matsuda riconosce che, nelle  fasi iniziali, il mercato si è concentrato sulla monetizzazione degli NFT piuttosto che promuoverne il ruolo all’interno dei giochi. Ma è una strada che lui fortunatamente non vuole percorrere.

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