Terra Classic non è un titolo azionario. Il tribunale coreano rovescia le accuse della SEC

Marcello Bonti
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Terra Classic (LUNC) non può essere equiparato a un titolo azionario, lo ha affermato un tribunale coreano in una recente sentenza.

Presto dovrebbe seguire la sentenza della Corte Suprema della Corea al riguardo. Intanto, questo risultato ribalta la posizione assunta dall’autorità di vigilanza sui mercati statunitense, la SEC, che all’inizio dell’anno sosteneva che LUNC fosse un titolo.

LUNC non è un titolo


Terra Classic (LUNC), il nuovo token nativo della blockchain Terra nato dalle ceneri della drammatica implosione dell’anno scorso, non è un titolo. Lo ha stabilito un tribunale coreano.

“È difficile considerare LUNC alla stregua di un prodotto di investimento finanziario stando alla definizione delle norme sui mercati di capitali”, ha stabilito il tribunale del distretto meridionale di Seoul il 16 febbraio.

La notizia è stata riportata oggi dall’agenzia di stampa locale Ilyo Shinmun che ha anche informato di una precedente decisione del tribunale del 15 novembre. Entrambe le sentenze sono state rese note solo oggi.

Questa è la prima volta che il tribunale con una sentenza ha espresso in maniera categorica che LUNC non è un titolo. In passato, le formulazioni potevano dare adito a interpretazione, infatti era possibile leggere espressioni come: “c’è spazio per una controversia in termini di legge” oppure “è possibile discutere se le leggi sui mercati dei capitali possano essere applicate”, spiega ancora l’articolo.

Sequestro di beni Terra


Stando all’ultima sentenza, i procuratori sudcoreani non hanno alcun diritto sui beni del cofondatore di Terraform Labs, Shin Hyun-Seung (alias Daniel Shin). Il tribunale ha infatti respinto la richiesta di sequestro formulata lo scorso novembre.

In quell’occasione, i pubblici ministeri avrebbero chiesto di sequestrare beni per oltre 100 milioni di dollari appartenenti a Shin per il suo ruolo nel crollo dell’ecosistema Terra.

Il tribunale ha rigettato la richiesta di confisca, secondo quanto si legge nell’articolo, perché i beni devono essere restituiti alle vittime del crollo di Terra e non possono essere destinati all’erario.

I pubblici ministeri hanno quindi chiesto una sentenza alla Corte Suprema della Corea, prima il 20 marzo e poi il 14 aprile, ma la corte non ha ancora espresso una posizione al riguardo.

Il crollo di Terra


L’ecosistema Terra, che comprendeva LUNC (all’epoca noto come LUNA) e la stablecoin TerraUSD (UST), è imploso lo scorso maggio, quando l’UST ha perso l’ancoraggio al dollaro statunitense. In quell’occasione si sono volatilizzati circa 40 miliardi di dollari degli investitori. Il crollo di Terra ha anche determinato il fallimento di diverse società di criptovalute associate, come Three Arrows Capital e Vauld.

La decisione del tribunale coreano che non equipara LUNC a un titolo, è opposta a quanto stabilito dall’autorità di vigilanza sui mercati USA, la Securities and Exchange Commission.

All’inizio di quest’anno, la SEC ha citato in giudizio Terraform Labs, la società che ha portato al fallimento dei token Terra, e il suo co-fondatore, Do Kwon. In quell’occasione anche LUNC era stato definito un titolo azionario crypto.

Di recente gli avvocati di Kwon hanno chiesto a un tribunale statunitense di respingere le accuse mosse contro di lui dalla SEC. Le ragioni riguardano soprattutto la mancanza di autorità giurisdizionale, come risulta dai documenti del tribunale di venerdì.

Kwon è stato recentemente arrestato in Montenegro per aver tentato di viaggiare con documenti falsi, accusa formalizzata la scorsa settimana.

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