Terraform: Le Accuse Contro Do Kwon Sono Politicizzate e LUNC Non È un Titolo Azionario

Tim Alper
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Fonte: Terra/YouTube

Do Kwon, il CEO sotto attacco di Terraform Labs, ha respinto le accuse da parte delle autorità sudcoreane attraverso la sua compagnia. L’azienda ha accusato le autorità coinvolte nel caso di essersi piegate alle pressioni politiche modificando la definizione legale di titolo azionario.  

Un portavoce di Terraform ha dichiarato a The Wall Street Journal che la compagnia “ritiene” le accuse contro Kwon e i cinque dirigenti “altamente politicizzate”. Ieri, il cofondatore di Terraform insieme a Kwon, Daniel Shin, è stato raggiunto da un mandato di comparizione di fronte all’Assemblea Nazionale della Corea del Sud.

Terraform ha dichiarato:

“Le azioni intraprese dai Pubblici Ministeri coreani rivelano un atteggiamento ingiusto e il mancato rispetto dei più elementari diritti garantiti dalla legge del paese. Riteniamo che, come avviene nella maggior parte dei casi in questo settore, Terra Luna Classic non sia un titolo azionario né lo sia mai stato, malgrado le modifiche che possano essere state apportate nell’interpretazione a opera delle autorità finanziarie coreane.”

I legali sudcoreani sostengono una tesi simile. Il Pubblico Ministero basa la propria accusa sul fatto che Terra Luna Classic (LUNC) sia stato venduto in qualità di “titolo azionario non registrato”, cosa che ha reso la promozione del token da parte di Kwon una violazione della legge sui mercati di capitali. Ma l’aspetto più controverso della vicenda è che secondo la legge sudcoreana le crypto non possono essere assimilate a titoli azionari.

Tuttavia l’accusa ritiene di aver trovato il modo per aggirare l’ostacolo. Il Servizio di Supervisione Finanziaria ha dichiarato all’accusa di essere in grado di classificare alcune crypto secondo i criteri dei titoli azionari, e ha portato l’esempio statunitense dove le autorità hanno individuato i casi in cui gli asset crypto possono essere equiparati a titoli borsistici.

Terraform sembra credere che l’accusa faticherà a convincere la Corte che LUNC si possa equiparare a un titolo.

D’altra parte, il portavoce non ha rilasciato commenti su dove sia il suo CEO in questo momento. Kwon ha dichiarato su Twitter di “non essere in fuga”, nonostante l’Interpol abbia emesso un Red Notice nei suoi confronti. L’accusa in Corea del Sud ha inoltre spiccato un mandato d’arresto e il Ministro degli Esteri ha annullato la validità del suo passaporto.

Do Kwon: ‘Circolano menzogne’

Il portavoce ha dichiarato testualmente “la località in cui si trova il CEO Kwon e la sua famiglia non può essere rivelata per questioni private” come ha riportato la testata Chosun.

LUNC grafico dei prezzi. (Fonte: CoinMarketCap)

Ieri, Kwon su Twitter ha denunciato la “quantità di disinformazione” che è stata “divulgata” sul suo conto, ha negato di aver incassato i propri depositi di bitcoin (BTC) il giorno dopo aver ricevuto il mandato d’arresto da parte del Pubblico Ministero.

Nel frattempo il token LUNC sta vivendo una “seconda giovinezza” e il suo prezzo è quasi raddoppiato nel giro di un mese. Anche oggi il titolo è in salita con una crescita di circa il 5%.

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