Staking di Tesos aumenta la pressione sul fisco USA

Tim Alper
| 2 min read
Fonte: AdobeStock / Aevan

 

Un caso che coinvolge l‘Internal Revenue Service (IRS) degli Stati Uniti e il suo presunto tentativo di rimborsare il conto fiscale dello staking di tezos (XTZ) di una coppia potrebbe arrivare al culmine, dopo che uno dei due ha spinto per una “sentenza definitiva”, che potrebbe cambiare il modo in cui lo staking è tassato negli Stati Uniti.

Come riportato in precedenza, il caso ruota attorno a Joshua e Jessica Jarrett, a cui inizialmente è stata notificata una fattura fiscale dell’IRS per token in staking che non avevano convertito in fiat. Joshua Jarrett ha tentato di contestare il disegno di legge, dopo di che gli è stato offerto un accordo. Alcuni hanno affermato che l’IRS agiva nel tentativo di evitare di creare precedenti legali.

Sembra che il precedente legale sia esattamente ciò che Jarrett sta cercando ora. Ha scritto su Twitter:

“Il governo mi ha offerto un rimborso e vuole che il mio caso venga archiviato senza riconoscere che ho ragione. Mi oppongo per cercare una sentenza definitiva. Il mio caso è una semplice questione di diritto tributario e ho bisogno di un tribunale per deciderlo”.

Ha aggiunto di aver depositato una memoria legale il 15 marzo.

L’affermazione di Jarrett è che la nuova proprietà (token in stake o anche minati) non può “mai” essere tassata “finché non viene venduta” per fiat.

In quanto tale, ha affermato che il suo caso “non riguarda l’elusione delle tasse, si tratta di quando” gli staking sono tassati e “se è giusto”.

Inoltre, ha affermato che tassare i premi in blocco “come reddito” rende “il pagamento delle tasse follemente complicato”, aggiungendo:

“Nuovi blocchi e token vengono creati senza sosta. E, cosa ancora più importante, tassare i premi in blocco in quanto il reddito si traduce in una drammatica sovratassazione”.

Il gruppo di lobbying crypto, con sede a Washington, Coin Center ha dichiarato di aver anche presentato un amicus curiae brief (un termine legale per un documento presentato da un “amico della corte”) al tribunale distrettuale del Tennessee al fine di “aiutare il giudice a capire il valore di una sentenza definitiva”.

Il direttore della ricerca di Coin Center, Peter Van Valkenburgh, ha twittato che il caso aveva il potenziale per “sbalzare il modo in cui vengono tassati i premi in blocco”, osservando che Jarrett aveva “rifiutato il suo rimborso per convincere la corte a pronunciarsi in modo chiaro”.

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