Un fondo con sede a Hong Kong raccoglierà $100 milioni per le startup Web3

Massimo De Vincenti
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Fondo

Un nuovo fondo con sede a Hong Kong si appresta a raccogliere 100 milioni di dollari per investire in società crypto, mentre la città accelera verso l’obiettivo di diventare un hub globale crypto con una posizione normativa più amichevole.

Secondo quanto riportato giovedì da Bloomberg, il ProDigital Future Fund si è già assicurato 30 milioni di dollari di impegni da parte di importanti società di investimento asiatiche, tra cui Sunwah Kingsway Capital Holdings e Golin International Group.

Il fondo è guidato da Ben Ng, general partner della società di private equity asiatica SAIF Partners, e da Curt Shi, investitore tecnologico di lunga data.

Il nuovo fondo nasce in un momento in cui Hong Kong sta cercando di diventare un hub globale per le criptovalute. L’approccio è in netto contrasto con quello adottato invece dalle autorità di regolamentazione mondiali, visto che hanno intensificato il controllo del settore dopo il crollo di FTX.

Shi a dichiarato a Bloomberg:

“Comprendo le preoccupazioni, ma nulla è perfetto data la complessità del settore crypto e l’attuale situazione geopolitica”,  “La nostra strategia è continuare a vedere come vanno le cose”.

Secondo il rapporto, ProDigital Future investirà in startup in fase iniziale e in via di sviluppo, in particolare in aziende tecnologiche con legami con la Cina che stanno passando al Web3.

Il fondo ha già investito in sei progetti di asset digitali, tra cui la società metaverso GigaSpace e One Future Football, un campionato di calcio digitale australiano, attualmente operante in modalità stealth.

Shi ha osservato che, anche se il processo di raccolta dei fondi è stato ” abbastanza agevole”, gli investitori sono cauti nell’investire in progetti di crypto. Ha poi aggiunto che hanno partecipato non solo investitori di Hong Kong, ma anche alcuni family office di Cina, Australia e Singapore.

“Credo che Hong Kong continuerà ad avere un certo grado di apertura e flessibilità. Se da un lato il nostro wallet e il nostro fondo abbracceranno Hong Kong e le sue politiche, dall’altro continueremo ad avere una presenza in Australia, a Singapore, in Europa e negli Stati Uniti”.

Hong Kong vuole creare un ambiente favorevole alle crypto


I funzionari di Hong Kong intendono ospitare un incontro tra le società di criptovalute e i banchieri nel tentativo di facilitare i finanziamenti per il settore, il che suggerisce che la città è determinata ad affrontare le varie difficoltà che le società crypto incontrano quando cercano di creare conti bancari aziendali.

Inoltre, alcune banche statali cinesi a Hong Kong, tra cui la Bank of Communications, la Bank of China e la Shanghai Pudong Development Bank, hanno iniziato a offrire servizi bancari alle società crypto locali.

La scorsa settimana, il Segretario per i Servizi Finanziari e il Tesoro di Hong Kong, Christian Hui, ha dichiarato che dall’ottobre 2022 più di 80 società operanti nel settore degli asset digitali hanno mostrato interesse a creare una propria sede in città.

Questo aumento è dovuto al fatto che la città ha recentemente adottato una posizione più favorevole nei confronti delle crypto nel tentativo di riconquistare la sua posizione di hub globale delle criptovalute e di attrarre un maggior numero di società crypto, in particolare quelle che hanno difficoltà ad operare dalla Cina continentale.

Invece le autorità di regolamentazione degli Stati Uniti, in particolare la Securities and Exchange Commission (SEC) e la Commodity Futures Trading Commission (CFTC), hanno avviato un’aggressiva repressione dell’industria crypto.

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