Vitalik Buterin: assist inaspettato a Solana su Twitter

Christian Boscolo
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Tempi duri per Solana, una delle altcoin che ha subito maggiormente il crollo di FTX, anche a causa di un FUD negativo che, come vi abbiamo spiegato ieri, è dovuto più a fattori contingenti che strutturali visto che la Blockchain di Solana continua a funzionare benissimo. Eppure sono bastate alcune voci, comprese quelle di un potenziale abbandono da parte degli sviluppatori, a spingere il token SOL verso il basso e andando a erodere anche il supporto dei 10 dollari.

Un assist insperato

Nella serata di ieri SOL è sceso ulteriormente e stava per andare sotto gli 8 dollari quando Vitalik Buterin, con un tweet a sorpresa, si è speso in favore di Solana e della sua Blockchain, nonostante sia stata considerata per anni tra i principali concorrenti di Ethereum.

Alcune persone intelligenti mi dicono che c’è una seria comunità di sviluppatori intelligenti a Solana, e ora che i terribili opportunisti sono stati spazzati via, la chain ha un futuro brillante. Difficile per me dirlo dall’esterno, ma spero che la comunità abbia la sua giusta possibilità di prosperare.

Insomma, le parole di Vitalik, peraltro molto apprezzate anche dalla community crypto, regalano un filo di speranza al segmento delle Blockchain. La stima dimostrata nei confronti di una chain concorrente in un momento così difficile fa di certo onore al fondatore di Etehreum.

Il token SOL ha reagito positivamente alle parole di Vitalik, recuperando da quasi 8 dollari fino quasi a 10 dollari. Questa mattina però è sceso di nuovo appena sopra i 9 dollari.

Non è un endorsment

Le dichiarazioni di Vitalik non sono dunque da considerarsi come un endorsment da parte di Ethereum e della sua fondazione, ma un incoraggiamento verso una chain demolita dalle voci circolate in questi giorni che ne hanno determinato il forte ridimensionamento.

Situazione che rimane complicata anche per Solana che dopo il recupero nella notte continua pericolosamente a testare il livello di guardia dei 9 dollari.

 

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