Sony si sposta sempre più su digitale ed entra ufficialmente nel trading di criptovalute

Lucio Prosperi
| 3 min read

Sony sta preparando il suo debutto nel mondo delle criptovalute. La notizia era nell’aria da tempo ma ha avuto una significativa conferma in seguito dell’annuncio dell’acquisizione di Amber Japan, azienda attiva nel settore degli exchange crypto.

A sua volta il gruppo Amber, con sede a Singapore, nel 2022 aveva fatto il suo ingresso nel mercato crypto giapponese con l’acquisizione della piattaforma di trading di asset digitali DeCurret.

Nei mesi successivi, soprattutto a causa del crollo di FTX, Amber Group ha dovuto affrontare grandi difficoltà finanziare e non sono mancati i sospetti riguardo a comportamenti al limite della legge (si è parlato di un completo trasferimento di debiti in azioni con Fenbushj).

Tra gli investitori di Amber Group ci sono nomi importanti come Temasek, Sequoia China, Pantera, Tiger e Coinbase.

Dopo essere stata coinvolta nel crollo di FTX, Amber Group ha completato con successo un significativo round di finanziamento di Serie C da 300 milioni di dollari, avendo comunque dimostrato di avere un modello di business valido e un grande potenziale crescita. Questi fondi sono stati utilizzati per espandere varie operazioni, sviluppare nuovi servizi e ampliare il mercato.

Lo scorso anno, l’azienda ha annunciato piani per ridurre le attività rivolte ai consumatori di massa e le linee di business non essenziali, focalizzandosi invece sui settori centrali.

In seguito, nell’aprile 2023, ha cominciato a considerare la possibilità di vendere la propria filiale giapponese. Inoltre, ha presentato una richiesta per ottenere una licenza ad Hong Kong, seguendo l’iniziativa della città-stato di diventare un hub favorevole alle criptovalute.

“Il Giappone è un mercato di altissima qualità ma le regolamentazioni sono rigide” – aveva dichiarato all’epoca Annabelle Huang, Partner Managing di Amber. “L’ambiente regolatorio ad Hong Kong si è dimostrato molto favorevole per noi, facilitando la preparazione della nostra domanda di licenza.”

L’acquisizione da parte di Sony


La recente acquisizione del ramo giapponese di Amber Group fa parte del piano di Sony per diversificare il suo portafoglio. Il gigante tecnologico, con una valutazione di mercato superiore ai 100 miliardi di dollari, è molto attiva, tra gli altri, nei settori dei giochi, della musica e delle fotocamere.

Inoltre, nel marzo 2023, Sony ha avviato un’iniziativa nel settore dei token non fungibili (NFT), depositando un brevetto per un framework NFT.

Questo framework è stato progettato per facilitare il trasferimento e l’utilizzo di asset digitali tra diverse piattaforme di giochi e potrebbe avere un impatto significativo sull’industria dei videogame, consentendo ai giocatori di scambiare criptovalute in modo sicuro.

Inoltre, si ritiene che l’ingesso di Sony nel mondo delle crypto possa portare notevoli avanzamenti e accrescere la credibilità del mercato. Sottolineando, inoltre, l’impegno del gigante tecnologico giapponese nel promuovere le innovazioni finanziarie digitali, in un periodo in cui le criptovalute stanno mostrando una crescente tendenza di crescita.

Il futuro di Sony è il digitale?


In questo contesto, non stupisce la notizia riportata dal quotidiano giapponese Mainichi Shinbun. Secondo l’autorevole fonte, infatti, Sony sta pianificando di licenziare circa 250 dipendenti dalla sua divisione supporti fisici in Giappone, quella responsabile della produzione e distribuzione di dischi Blu-ray e altri supporti fisici analoghi.

Questi tagli sono motivati dal declino della domanda per i supporti fisici, con un crescente spostamento del pubblico verso piattaforme digitali e di streaming. Del resto Sony, da tempo, prevede una graduale riduzione della produzione di supporti fisici, inclusi i Blu-ray.

Non mancano le voci di corridoio, nemmeno così azzardate, riguardo a una possibile nuova PlayStation completamente digitale in futuro. Tenendo conto che la prossima console – la PS6 – vedrà la luce tra almeno tra quattro anni, si tratta di un lasso di tempo che lascia presagire come i supporti fisici potrebbero diventare obsoleti…

Vale comunque la pena ricordare che, allo stato attuale, la maggior parte delle vendite di giochi per PS4 e PS5 avviene già in formato digitale e che Sony sembra particolarmente propensa a ridurre i costi associati alla produzione di Blu-ray e a evitare le commissioni dei rivenditori, garantendo così maggiore controllo sui propri prodotti e un margine di guadagno superiore.

Leggi anche: