Il vice presidente della Banca Nazionale Svizzera (BNS) ritiene Bitcoin molto interessante

Christian Boscolo
| 2 min read

Il vicepresidente della Banca Nazionale Svizzera (BNS) Martin Schlegel ha suscitato scalpore nella comunità di Bitcoin durante un’intervista televisiva.

A Schlegel è stato chiesto di completare la frase del presentatore svizzero che aveva iniziato dicendo: “Considero Bitcoin…”. E Schlegel ha aggiunto: “un concetto molto interessante”.

Anche se questa è stata la sua unica dichiarazione su Bitcoin, offre un’interessante punto di vista da parte di un’importante figura istituzionale.

Martin Schlegel/immagine di repertorio

La dichiarazione implica che la BNS è curiosa della tecnologia e del potenziale utilizzo di Bitcoin, anche se questo non significa che sia favorevole o contraria.

Tuttavia, ha un certo peso visto che la Federal Reserve (Fed) degli Stati Uniti o la Banca Centrale Europea (BCE) non ammetterebbero mai che la criptovaluta numero uno è un “concetto interessante”.

Al contrario, il presidente della BCE Christine Lagarde ha ripetutamente definito Bitcoin “di nessun valore” e un “investimento speculativo senza valore intrinseco”.

La Banca Nazionale Svizzera potrebbe investire in Bitcoin?


Il commento del vicepresidente Schlegel su BTC non è il primo da parte della Banca nazionale svizzera. Il capo della BNS, Thomas Jordan, ha espresso la sua opinione sulla possibile aggiunta di Bitcoin alle riserve estere della banca centrale durante l’assemblea generale della BNS dell’aprile 2022.

Il tutto è stato preceduto da due lettere aperte della società di servizi finanziari Bitcoin Suisse, entrambe volte a promuovere un investimento nella criptovaluta. La società ha chiesto la creazione di un quadro di riferimento “per acquisire e detenere Bitcoin a fini monetari e di cambio, se necessario”.

Il capo della BNS Thomas Jordan ha risposto a questa proposta durante l’Assemblea generale. Come riportato all’epoca da Reuters, Jordan ha spiegato che attualmente BTC non soddisfa i requisiti per le riserve estere. Pertanto, ha dichiarato, la BNS ha deciso di non avere BTC nel proprio bilancio.

Tuttavia, Jordan ha sottolineato che la BNS potrebbe agire in tempi rapidi se questa valutazione dovesse cambiare:

“Possiamo organizzare le condizioni tecniche e operative in tempi brevi, quando saremo convinti di tenere Bitcoin nel nostro bilancio”

Non ci sono ostacoli tecnici all’acquisto di BTC. “Acquistare Bitcoin non è un problema per noi, possiamo farlo direttamente o tramite prodotti di investimento basati su Bitcoin”, ha ribadito Jordan.

La Banca nazionale svizzera è… differente!


A differenza delle controparti americane ed europee, la Banca nazionale svizzera non può ricorrere a “trucchi” contabili per abbellire il proprio bilancio. La BNS è costituita come una società per azioni e presenta un bilancio conforme alle norme vigenti.

Questo significa che la BNS non può nascondere le perdite valutando i titoli di Stato in suo possesso al prezzo di costo invece di quello di mercato.

Come riporta la NZZ, la Banca nazionale svizzera ha perso circa due terzi del suo patrimonio netto.

La perdita annuale di 132,5 miliardi di franchi ha ridotto il patrimonio della BNS di due terzi, da 204,2 miliardi di franchi (225,97 miliardi di dollari) a 65,8 miliardi di franchi (72,81 miliardi di dollari).

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