Allerta BCE: L’iPhone non è compatibile con l’euro digitale

Lucio Prosperi
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Un membro dell’esecutivo del consiglio della Banca Centrale Europea vuole che Apple cambi il modo in cui funzionano i pagamenti tramite iPhone per supportare un potenziale euro digitale. Egli sostiene che il sistema attuale, sviluppato dall’azienda con il logo della mela morsicata, potrebbe non essere in grado di gestire i pagamenti offline per una qualsiasi delle valute digitali proposte dalla Banca Centrale Europea.

Questa preoccupazione è stata espressa da Piero Cipollone che, il 19 aprile, ha inviato una lettera in merito al capo dell’antitrust dell’UE, Margrethe Vestager. Economista e banchiere italiano, Cipollone in passato ha anche ricoperto il ruolo di vice governatore della Banca d’Italia e che, da qualche mese, fa parte del Consiglio Direttivo della Banca Centrale Europea.

“Secondo le proposte di impegno di Apple, le terze parti non avrebbero accesso completo all’elemento sicuro (SE), ma sarebbero limitate all’utilizzo dell’Emulazione della Carta Ospite (HCE)”, si legge in uno dei passaggi della comunicazione.

Quello che viene definito come “elemento sicuro (SE)”, per fare un po’ di chiarezza, altro non è che un chip specializzato progettato per garantire una sicurezza avanzata, che agisce come una sorta di cassaforte incorporata all’interno di un dispositivo. È ampiamente diffuso in smartphone, tablet e alcune carte di credito.

L’accesso NFC limitato sugli iPhone crea attrito per un potenziale euro digitale


Cipollone ha sottolineato che le attuali proposte di Apple non assicurano una concorrenza equa per le soluzioni di pagamento di terze parti, al di fuori di ApplePay.

Questo è particolarmente evidente per i pagamenti effettuati tramite iPhone nei negozi o nei supermercati. Se queste proposte, dunque, fossero estese a un eventuale euro digitale, non garantirebbero un’esperienza di pagamento agevole sullo smartphone della casa di Cupertino.
Ha anche evidenziato alcune restrizioni nell’indagine antitrust condotta dall’UE su Apple. Questa indagine – ha sottolineato il membro del consiglio della BCE – non affronta l’accesso limitato alla tecnologia NFC in varie situazioni di pagamento, inclusi i pagamenti peer-to-peer.
È importante notare che questo scenario di utilizzo è fondamentale per l’euro digitale”, ha concluso Cipollone.

Entrando maggiormente nello specifico, il membro del consiglio della BCE ha voluto evidenziare alcuni punti:

  • Per quanto riguarda i pagamenti in negozio, i dispositivi indossabili come gli Apple Watch sono esclusi. Questo significherebbe che i pagamenti effettuati utilizzando dispositivi indossabili passerebbero sempre attraverso ApplePay e non tramite un’app di pagamento di terze parti.
  • Per quanto riguarda i pagamenti in negozio, l’accettazione da parte dei commercianti non è inclusa negli impegni proposti. Di conseguenza, la capacità dei commercianti di accettare pagamenti con dispositivi Apple diversi da ApplePay potrebbe essere limitata.
  • Gli scenari di e-commerce sono completamente esclusi. Questo potrebbe implicare che le app di pagamento di terze parti non possano offrire un’esperienza utente paragonabile ad ApplePay nelle istanze di e-commerce e m-commerce in cui è necessario l’accesso all’elemento sicuro per effettuare il pagamento direttamente senza essere reindirizzati a un’app separata.
  • Gli scenari di pagamento da persona a persona sono completamente esclusi. Notiamo che questo scenario di utilizzo è cruciale per l’euro digitale, come riconosciuto nella proposta di regolamento per l’istituzione dell’euro digitale.

La BCE spinge per un accesso aperto ai chip di sicurezza del telefono per l’euro digitale


Secondo l’economista, la regolamentazione proposta per l’euro digitale richiede ai produttori di dispositivi e ai fornitori di servizi di comunicazione elettronica di offrire accesso equo, ragionevole e non discriminatorio all’elemento sicuro nei loro dispositivi.

Cipollone ha anche fatto notare che questo accesso dovrebbe essere illimitato e non dipendente da altre applicazioni del sistema operativo mobile. Questo garantisce che i pagamenti in euro digitale sui dispositivi mobili siano user-friendly.

Da qualche mese a questa parte, la Commissione Europea ha pubblicato una serie di progetti di legge che delineano le basi per un potenziale euro digitale, stabilendo criteri di base e preparando la legislazione necessaria per una possibile emissione.

Alla fine del 2023, la BCE ha avviato una fase preparatoria di due anni per l’euro digitale. Questa fase prevede il perfezionamento delle regolamentazioni, la selezione di collaboratori del settore privato e la conduzione di test e sperimentazioni.

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